«Proprio perché apprezzo lo spirito di condivisione evocato dalla segretaria, a mio avviso sarebbe stato preferibile non apprendere le proposte dei capigruppo a mezzo stampa una settimana prima». Prendendo la parola per primo dopo la comunicazione della segretaria Elly Schlein al gruppo di Palazzo Madama, il senatore Graziano Delrio ieri ha fatto quello che, nel galateo politico, si considera l`intervento dell`opposizione altresì detta minoranza.
Senatore Graziano Delrio, Francesco Boccia al Senato e Chiara Braga alla Camera sono stati entrambi eletti per acclamazione: un unanimismo che dà l`impressione di voler nascondere i dissensi sotto il tappeto…
«Abbiamo fatto un congresso, protrattosi sin troppo, che ha coinvolto centinaia di migliaia di iscritti e elettori sancendo un risultato chiaro. Una bella dimostrazione di democrazia partecipata. Io, intervenendo al gruppo, ho voluto far presente che nello spirito della condivisione, da me assolutamente apprezzato nell`intervento della segretaria, mi sarebbe sembrato più rispettoso anche dell`autonomia dei gruppi parlamentari non dover discutere proposte apprese a mezzo stampa».
Vale anche per la segreteria?
«Guardiamo avanti e alla sostanza: la segretaria Schlein sta facendo un lavoro serrato col presidente Bonaccini, noi non possiamo che fidarci di questo lavoro. E aggiungo che siamo tutti a sostenere le proposte sui capigruppo fatte. Cerchiamo di lavorare insieme come una vera comunità politica rispettando l`autonomia decisionale dei gruppi».
L`elezione di Schlein, d`altro canto, è stata anche un fenomeno mediatico. Questo ha in parte spiazzato la classe dirigente del Pd?
«Quella della nuova segretaria è una presenza che ha ridato entusiasmo e energia al Partito democratico. A cominciare anche dal fatto di farsi vedere nei luoghi delle emergenze del Paese e dove stanno i cittadini, come Cutro e la manifestazione per la scuola di Firenze. E tuttavia, dalla segretaria a tutto quanto il Partito democratico, abbiamo bisogno di continuare a lavorare perché il nostro sia un partito fatto di tante persone, militanti e elettori, in carne e ossa. E non diventi, come tutti quanti sono diventati o stanno diventando, un altro partito personale». Un rischio accentuato dall`attenzione spasmodica dei media?
«Sto alla sostanza del nostro dibattito interno. E la segretaria Schlein ha fatto un intervento introduttivo molto positivo parlando al gruppo. Credo sia importante intenderne lo spirito nell`ottica che la sua leadership non significhi accentuare il carattere personalistico del partito. Per questo, nello spirito di condivisione e lavoro comune, ho aggiunto e ribadisco che siamo tutti qui a collaborare con lei».
Bisogna ammettere che il congresso non ha sciolto tutti i nodi politici dei democratici. Lei pensa che sarà possibile definire in modo unitario anche una linea politica finora un po` latente?
«Per fare questo bisogna, intanto, coinvolgere tutti. Questo partito deve rispettare un proprio mandato politico evidente e ineludibile, che è in primo luogo fare l`opposizione a questo governo. Ma al tempo stesso è nostro compito costruire un`alternativa: dobbiamo cioè essere capaci di quei “pensieri lunghi” indispensabili per immaginare, redigere e realizzare proposte di riforma organica del Paese che prospettino una credibile e concreta alternativa di governo».


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