“Siamo contrati a questo provvedimento non perché non ci rendiamo conto della importanza della difesa. Non viviamo sulle nuvole. Sappiamo che è importante per un Paese, per l’Europa, dotarsi di un sistema di difesa e che l’industria dedicata a questo scopo merita rispetto e attenzione, ma questo rispetto e questa attenzione non devono fare da velo al fatto che la produzione di queste armi non può essere che disciplinato dai principi della Costituzione, dai principi di trasparenza, dalla priorità che si deve dare ai diritti umani e dalle considerazione che la legge 185 oggi viene peggiorata, non adeguata, non modernizzata. C’è una novità positiva, la reintroduzione del Cisde, ma insieme ci sono l’abolizione di due commi fondamentali, il comma 5 che serve per la trasparenza rispetto alle decisioni e il comma 6 che è quello che richiede che il Cisde venga informato dalle organizzazioni riconosciute. Perché lo dobbiamo abolire? Di questo volevamo discutere con il ministro Crosetto.

In questo provvedimento, purtroppo, non c’è è il primato della politica. Noi crediamo che la sicurezza non viene garantita dalla quantità di armamenti. È la politica che crea sicurezza, non la spesa militare. Bisogna spendere meno e spendere meglio. E non bisogna ridicolizzare le posizione dei pacifisti, perché stiamo chiedendo il primato della politica, che esige il primato della trasparenza delle operazioni finanziarie. Ci sono affari sporchi intorno al commercio delle armi. Ci siamo avvicinati al provvedimento sapendo che c’era bisogno di migliorare la legge ma serviva un dibattito serio”. Lo afferma il senatore del Pd Graziano Delrio, intervenendo in dichiarazione di voto in Aula al Senato sul ddl per il controllo dell’esportazione, importazione e transito di materiali di armamento.