Graziano Delrio, ex ministro, senatore Pd, che ne pensa di Berlusconi che scambia lettere “dolcissime” con Putin?

«Che nel fronte europeo una posizione di questo genere mette in difficoltà l`Italia. E che con Putin bisogna essere compatti, per ripristinare il diritto internazionale, altro che essere amici. Credo sia opportuno che la leader della coalizione di centrodestra chieda un chiarimento, ribadisca che non ci sono ambiguità sul ruolo dell`aggressore, che è la Russia, che ha violato l`integrità territoriale di uno stato sovrano. Meloni lo dica chiaro a Berlusconi, se è in grado di farlo».

Il neo-presidente della Camera, il leghista Lorenzo Fontana, sostiene intanto che le sanzioni alla Russia siano un “boomerang”, per noi. C`è un fronte chiaramente pro-Putin al governo?

«La somma di queste posizioni, quella di Berlusconi e quella di Fontana, crea una crepa nella postura che l`Italia sin qui ha avuto nel consesso Ue e Nato. Chiariamoci: io sono per rafforzare le iniziative per la pace, ma questo non significa voltarsi dall`altra parte di fronte all`ingiustizia. Il dialogo si fa nella chiarezza. E non si può rompere il fronte europeo davanti a minacce così gravi».

Al Senato, invece, il nuovo presidente Ignazio La Russa interviene su altro: sostiene che togliere la foto di Mussolini al Mise, sia “cancel culture”…

«Mussolini rappresenta il fascismo, una tragedia per il popolo italiano. Resta nei libri di storia. Ma l`onore di essere stato ministro è un`altra cosa. Non si tratta di cancellarla, la storia, ma di dare valore ai giudizi della storia. Credo che La Russa oltre che essere imparziale, come ha detto nel discorso di insediamento, dovrebbe anche apparire imparziale. Senza partecipare al dibattito politico quotidiano, senza farsi vedere ai vertici nelle sedi di partito, come l`altro giorno a via della Scrofa. Il rischio è trascinare la solidità delle nostre istituzioni repubblicane nel tritacarne delle polemiche politiche di giornata. Ci vuole un po` di attenzione in più».

Un vostro senatore, il microbiologo Andrea Crisanti, è convinto che qualcuno del Pd lo abbia votato, La Russa…

«Non ero dentro l`urna, ovviamente, ma sono convinto che nessuno dei nostri abbia fatto da stampella alla destra. Il fatto politico, peraltro, riguarda solo quel campo: il voto su La Russa ha mostrato la grande difficoltà della maggioranza uscita dalle urne, che prima ancora di partire si è sfaldata sulla prima nomina di peso».


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