“La maggioranza ha bocciato un nostro emendamento fondamentale per la trasparenza nell’import export di armi. La direttiva europea 43/2009 stabiliva regole di trasparenza per gli Stati membri sulle operazioni finanziarie in materia di import ed export di armi ed è stata recepita in Italia con il decreto legislativo 105/2012. Con la modifica proposta dal governo con questo ddl in discussione al Senato, modifica su cui attendiamo ancora il parere e le motivazioni, il governo torna indietro rispetto al decreto lgs 105/2012, fa compiere al nostro Paese una regressione. Noi ci chiediamo per quale motivo con un ddl che era stato motivato dalla maggioranza con la necessità di un aggiornamento della legge 185/80, la quale ha costituito un passo avanti stabilendo che i diritti umani non possono essere sottomessi agli interessi economici, si introducono in realtà elementi di opacità per cui le banche potranno evitare di essere trasparenti sulle operazioni di import ed export di armi. Vorremmo sapere chi ha deciso che le direttive Ue valgono per gli altri paesi europei ma non per l’Italia”. Lo ha detto in Aula il senatore Graziano Delrio, presidente del Comitato Schengen, che ha poi sottolineato, illustrando un altro emendamento, “il governo ha anche negato la possibilità di citare in questa legge il trattato internazionale sul commercio delle armi, ratificato da più di 100 paesi tra cui l’Italia. E’ incomprensibile”.


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