Graziano Delrio risponde al cellulare dalla Val Rendena, nei boschi di Adamello. «Ieri passeggiavo accanto alle trincee scavate dagli austriaci per la Grande guerra, un monito per tutti sulla barbarie dei conflitti», dice il senatore capofila dei cattolici del Pd, tre volte ministro nei governi Renzi e Gentiloni.
Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, sostiene che l`incursione ucraina a Kursk allontani la pace. Fdl, in modo felpato, ha preso le distanze. Lei che ne pensa?
«Che è sbagliato fare la contabilità degli errori, da una parte e dall`altra. È la Russia che ha invaso i confini di uno Stato sovrano. Non si può pensare che durante una guerra non ci siano reazioni uguali e contrarie. Il punto è che dobbiamo ripudiarla, la guerra, come dice la Costituzione. Fa bene il Papa a ricordare che ogni conflitto è il fallimento della politica e dell`umanità. Ma in giro c`è ancora troppa propaganda bellicista. Questa guerra non la può vincere nessuno, né la Russia né l`Ucraina. Purtroppo, l`Ue non sembra rendersene conto. È un gigante economico, ma politicamente è un nano addormentato».
Ha ragione Prodi a dire che rischiamo una tragedia e che l`Italia è irrilevante nello scenario globale?
«Certo che ha ragione, è il nodo fondamentale. Negli anni `70, durante la guerra fredda, con Moro e Fanfani, l`Italia promuoveva la pace. Lo stesso Prodi, allargando l`Ue, ha compiuto una grande operazione in questo senso. Oggi il governo italiano presiede il G7, ma Meloni, Tajani e company sono spettatori inermi: assistono alle iniziative della Cina o del Brasile, mentre non sentiamo una parola chiara dall`Ue e dal G7. Vale anche per il conflitto israelo-palestinese. Io sono amico di Israele, ho lavorato e vissuto a Gerusalemme, prima di entrare in politica. Mi chiedo: Israele sarà più sicuro, dopo questa guerra? È l`unica democrazia del Medio Oriente, ma deve trovare un modo per favorire la soluzione palestinese. Credo, invece, che stia commettendo il più grande errore storico della sua esistenza».
L`invio di armi a Kiev spacca il campo largo. Non è un ostacolo quasi insormontabile per un`alleanza di governo col M5S?
«E vero, la politica estera è fondamentale per un`alleanza. E su questo punto non la pensiamo allo stesso modo. Ma non abbiamo problemi nella strategia generale, siamo d`accordo sul multilateralismo e sul primato della diplomazia».
Il Pd continuerà ad appoggiare gli aiuti militari all`Ucraina?
«Sì, la resistenza ucraina va sostenuta. Non si può lasciare campo libero a una potenza nazionalista. Lo dico da pacifista, che crede nel disarmo. Ma la Russia, dalla Georgia all`Africa, destabilizza il mondo. Però con Putin bisogna trattare. Lo stesso Zelensky ha aperto a un cessate il fuoco».
Dopo l`attacco israeliano contro una scuola di Gaza, Conte chiede al governo di ritirare l`ambasciatore a Tel Aviv. Condivide?
«No. Non è questo il tema. La vera iniziativa oggi è un cessate il fuoco immediato. Netanyahu si è macchiato di crimini orribili. Ha fallito nel garantire la sicurezza del suo Paese: ha fallito il 7 ottobre e sta fallendo ora. Ha alimentato l`odio. Gli ostaggi devono essere liberati, ma le vite dei bambini palestinesi valgono quanto quelle delle vittime dei terroristi. L`amministrazione americana sta facendo molto, anche qui è l`Europa che latita».
A proposito di Usa. E di 55. Alle presidenziali il Pd tifa naturalmente per Kamala Harris. Conte rimane equidistante e non rinnega Trump…
«È un`ambiguità fastidiosa. Io non dimentico l`assalto a Capitol Hill. Trump è l`alfiere del populismo che avvelena la politica. Purtroppo il populismo, che anche in Italia ha avuto successo, non fa più considerare le istituzioni come un bene comune. Peraltro questo è uno dei tarli del premierato proposto da Meloni, perché indebolisce la presidenza della Repubblica, che è un patrimonio di tutti, uno dei pochi. In generale, col populismo si indebolisce la democrazia. E Trump mina le basi della credibilità delle istituzioni. L`equidistanza del M5S mi sembra un grave errore. Ma ognuno si sceglie le sue amicizie».
Off topic. Da cattolico del Pd, come vede l`apertura del Vaticano sul fine vita?
«È interessante. Credo che l`equilibrio tra la libertà personale di scelta, incomprimibile, e il diritto sacro della vita, vada trovato di volta in volta con un dialogo faticoso tra chi ha idee diverse. Ma è tempo che il Parlamento si esprima. Alla destra offriamo il ddl Bazoli, che la scorsa legislatura avevamo approvato alla Camera e che è stato calendarizzato in Senato a settembre. Discutiamone. Purché le convergenze etiche siano alte, non al ribasso».