“Il nuovo decreto contro le ONG lascia sconcertati: violazione dei trattati internazionali, assenza di motivi per una decretazione di urgenza, ostacoli all’obbligo di salvare vite, criminalizzazione delle ONG che salvano vite e che chiedono un posto sicuro in Italia.

Appare sconcertante innanzitutto il ricorso alla decretazione d’urgenza e la trasformazione di un codice di condotta di autoregolamentazione in norma prescrittiva. 

Il decreto è in aperta violazione dei trattati internazionali e va anche contro i principi dell’Action Plan della Commissione europea. Soccorrere chi si trovi in mare in condizione di pericolo è un obbligo sancito dai trattati internazionali e dalla Law of the Sea. Questo obbligo non può essere subordinato in alcun modo né al numero di salvataggi, né ad altre condizioni imposte da uno stato chiamato ad offrire un “posto sicuro”. Un’imbarcazione in mare che abbia notizia della necessità di offrire un soccorso e sia in condizione di farlo non può rifiutarsi di farlo perché ha già a bordo altre persone soccorse. Allo stesso tempo, la distinzione tra trasbordi e naufragi è essa stessa in violazione dei trattati internazionali i quali prevedono che vadano salvati tutti i natanti che si trovino in “distress  nautico”.

Al tempo stesso il posto sicuro va offerto nei porti più vicini.

La tesi per la quale si offre il porto solo alle imbarcazioni che rinuncino a salvare più persone possibile o che non salvino imbarcazioni in distress nautico che vanno alla deriva è inumana e illegittima, oltre a porci fuori dal contesto dell’Action Plan europeo. La contrasteremo in ogni sede”. Così i senatori del Pd Graziano Delrio e Antonio Nicita in una nota.


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