Matteo Piantedosi e Carlo Nordio «non hanno chiarito» affatto la vicenda Almasri, l`Italia esce da questa storia «delegittimata» ed è Giorgia Meloni in prima persona che deve spiegare al Parlamento se il governo ha «scheletri nell`armadio». Graziano Delrio, Pd, boccia completamente le informative dei ministri, spiega che la premier «ha perso l`occasione per assumersi le sue responsabilità» e accusa: «E evidente che la liberazione di Almasri è stata decisa dalla presidente del Consiglio. Io sono stato sottosegretario a palazzo Chigi, so come funziona. La Meloni è una politica di razza, non mi sarei aspettato che mandasse avanti puerili giustificazioni interpretate da Piantedosi e Nordio. E stato uno scandalo liberare quello che è un torturatore, come risulta dagli atti ufficiali dalla Cpi».
Nordio dice che quegli atti erano sbagliati.
«Così si delegittimano gli organismi sovranazionali. E diventata questa la moda: Trump vuole uscire dall`Oms, da tutte le agenzie Onu. E una cosa gravissima. Quando hai un criminale tra le mani non lo rimandi a casa sua, lo tieni in galera. Soprattutto se dici di voler dare la caccia ai trafficanti di uomini. Avevi il più grande trafficante e lo hai rimandato a casa».
Piantedosi ha detto che Almasri era pericoloso. Non l`ha convinta?
«Ha detto il contrario di quello che ha detto Nordio, secondo il quale l`espulsione era un atto dovuto per dei cavilli formali, ma non un atto voluto. Piantedosi al contrario ha sostenuto che è stato un atto voluto per difendere la sicurezza nazionale. Ma era in carcere, non capisco a chi avrebbe dovuto nuocere. La verità è che Nordio ha fatto l`avvocato difensore di Almasri, e anche il giudice. Invece non aveva altro compito che trasmettere gli atti. Se è pericoloso lo tieni in galera. A meno che non hai altri scheletri nell`armadio. Ma allora si dica la verità. Chi ha dato l`ordine? Su questo la presidente del Consiglio deve venire lei a riferire, l`ordine è arrivato da lei».
Quali scheletri nell`armadio temete? Accordi con le autorità libiche?
«Resta un`ombra inquietante: che il governo sia esposto ai ricatti di criminali internazionali. Se c`erano ragioni di Stato che non sono state dette, allora si dicano. Che si debbano fare accordi con i Paesi africani lo sa anche un bambino. Ma vanno fatti a condizioni precise, bisogna garantire la vigilanza dell`Onu. Non puoi dire “fai tu, tieni i migranti lì, io non vedo”. Uno Stato democratico sa difendere ragione di stato senza girarsi da altra parte sui diritti delle persone. Noi abbiamo presentato una proposta: la guerra ai trafficanti si fa favorendo l`ingresso legale, cosa impossibile al momento in Italia. Bisogna garantire che gli immigrati abbiano nome e cognome. Quando arriva qui uno di cui non conosci nulla è tutto più difficile».
Lo scontro con i giudici non riguarda solo i migranti e non avviene solo in Italia. Le destre sovraniste al governo puntano a un modello che dice “ci hanno votato, non ostacolateci”?
«È un nuovo modello ideologico e culturale, in cui la democrazia non è più equilibrio dei poteri ma dittatura della maggioranza. E gli altri poteri vanno spazzati via: magistratura, parlamento… E chiaro da quello che fanno Trump, Orban … La democrazia è a rischio, per questo abbiamo fatto l`incontro di Milano: chi tiene a questo valore deve alzarsi in piedi e fare la sua parte. La democrazia muore se i democratici non agiscono».