‘Il cuore dei problemi è il Mediterraneo, non possiamo permettere che la Libia diventi zona franca. La comunità internazionale, quindi l’Onu, deve farsene carico. E gli Stati Uniti sono d’accordo’. Lo afferma il senatore del Pd Nicola Latorre, presidente della commissione Difesa del Senato, in un’intervista rilasciata a Panorama al termine della missione a Washington. ‘Sulla partita ucraina gli Usa misurano la tenuta della Nato e dell’Europa – continua – ma quella crisi non deve distogliere l’attenzione dal cuore del problema: il Mediterraneo. Nel vertice Nato di settembre in Galles se ne dovrà prendere atto. A maggior ragione con la fine dell’impegno militare in Afghanistan e l’avvio della missione ‘no combat’ in quella regione, credo che la Nato debba aggiornare la propria mission ponendo il Mediterraneo al centro e dunque facendosi carico della Libia. Il primo obiettivo è avere un interlocutore credibile dopo le elezioni, quindi avviare una stabilizzazione. Mentre l’Europa deve farsi carico dell’immigrazione, lì la questione deve diventare internazionale: uso di militari solo per controllo delle coste e dei confini, un inviato Onu di peso, una missione sotto mandato delle Nazioni unite. Un quadro nel quale l’Italia potrebbe assumere anche più responsabilità delle attuali. Alla Casa Bianca, al Pentagono, al Congresso e al Senato – conclude Latorre – concordano sul ruolo dell’Onu e su una posizione internazionale come la nostra. La svolta potrebbe esserci in autunno, con il vertice Nato e con l’insediamento della Commissione europea’.

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