Proponevo di far compare i farmaci alle Asl con lo sconto per risparmiare subito 300 milioni di euro da destinare ai disabili: non c’è stato verso
Senatrice del Pd Nerina  Dirindin dice che, quando si tratta di farmaci, la politica sta sull`attenti.
Anche quando si fa la legge di Stabilità?
Sempre.
Lei ha presentato un emendamento rivoluzionario.
Avevo chiesto di far fare agli ospedali le gare d`acquisto per classi omogenee di farmaci, cioè per prodotti con la stessa indicazione terapeutica o lo stesso principio attivo.
In concorrenza pura per le aziende produttrici.
Infatti nessuno ci ha preso sul serio, ma me l`aspettavo. In realtà puntavamo tutto sull`altra proposta.
Quale?
Far comprare alle Asl i farmaci a carico del servizio sanitario, affidando alle farmacie solo la distribuzione del prodotto: se è una Asl a comprare i farmaci, ha per legge uno sconto di almeno il 50% dal produttore. Così, quando il medico ti ordina l`antibiotico e tu lo ritiri in farmacia, lo Stato lo ha pagato la metà. É un meccanismo già operativo per il Pht, il prontuario per patologie che necessitano un monitoraggio continuo: medicinali distribuiti dai farmacisti per conto degli ospedali.
Per quali altri farmaci proponeva questo giro alternativo?
Si poteva scegliere, trattare con l`industria farmaceutica. Non pretendevo di spostare tutti gli acquisti, ma di avviare il percorso per ottenere un risparmio immediato. Servivano 300 milioni per il fondo della non autosufficienza.
Oggi tappavamo un`urgenza, domani si poteva contare su un meccanismo di risparmio.
L`obiettivo è la riqualificazione della spesa: tagliare sulla sanità non si può più, spendere meglio si deve. Eccome.
È passata la sua proposta?
La commissione Bilancio l`ha bocciata. Invece è passato l`emendamento del collega Andrea Mandelli, che ha fatto uscire dal Pht alcuni farmaci.
 Mandelli è il presidente della Federazione degli Ordini dei farmacisti Italiani, uno dei 4 farmacisti eletti in Parlamento?
Esatto.