‘In un momento particolarmente difficile per le politiche sanitarie, le scelte di livello europeo appaiono fonte di preoccupazione’. Lo dice la senatrice Nerina Dirindin, capogruppo PD in commissione Sanità in un articolo pubblicato su Saluteinternazionale.info.
‘Bruxelles – sottolinea Dirindin – ha previsto una ristrutturazione delle Direzioni Generali della Commissione Europea che trasferisce dalla Direzione Generale Sanità e Consumatori (DG SANCO) alla Direzione Generale Imprese e Industria (DG Enterprise) numerose importanti funzioni in materia di farmaci e qualità dell’assistenza (autorizzazioni per i prodotti medicali, qualità sicurezza ed efficacia delle prestazioni, agenzia regolatoria europea per il farmaco, EMA). Una decisione, questa, che va in controtendenza rispetto a quanto effettuato dal Presidente Barroso nel 2009 che aveva affidato alla DG SANCO una specifica unità per la regolamentazione e le scelte di politica del farmaco. Una decisione che rischia di subordinare le scelte di politica sanitaria agli interessi commerciali dei produttori di farmaci e presidi sanitari. Numerosi esperti di salute pubblica si sono già espressi contro tale scelta, mentre apprezzamenti sono giunti dal mondo dell’industria’.
‘Un altro motivo di preoccupazione – aggiunge Dirindin – riguarda le politiche di introduzione sul mercato dei farmaci innovativi i cui costi sono talmente elevati da costituire un serio problema finanziario per tutti i sistemi pubblici, ma i cui prodotti spesso non superano i requisiti di costo/efficacia rispetto a end-point clinicamente consistenti. Un tema sul quale mancano scelte condivise a livello europeo. E anche la riunione dei Ministri europei del 22/23 settembre è stata un’altra occasione perduta’.
‘In sintesi – sottolinea – l’autorizzazione, il monitoraggio e l’allocazione dei farmaci in grado, ad esempio, di prevenire o contrastare epidemie d’ora in avanti ricadranno sotto la responsabilità della Direzione Generale Imprese e Industria, il cui mandato primario è la promozione della competitività dell’industria farmaceutica: non è difficile intravedere il rischio che gli interessi dell’industria prevalgano sugli interessi di tutela della salute pubblica.’ conclude la senatrice PD.