È IMPORTANTE FARE ALCUNE RIFLESSIONI ALLA LUCE DELLA SANZIONE IMPOSTA DALL`ANTITRUST alle multinazionali Roche e Novartis e alle due inchieste aperte a Roma e Torino – per aver imposto al mercato, in modo fraudolento, un farmaco più costoso rispetto ad un altro meno costoso e con altrettanti provati effetti terapeutici, con un danno al servizio sanitario nazionale stimato in 45 milioni solo per il 2012. Si porta così alla luce e a conoscenza della pubblica opinione quanto denunciamo da anni sulla necessità di una migliore regolazione del mercato del farmaco, della trasparenza delle sue regole e della necessità di rivederle anche nell`ottica della spending review imposta dalla crisi.
Il caso Avastin-Lucentis può costituire un esempio di come sia possibile individuare aree significative di risparmio mettendo in atto confronti fra possibili trattamenti alternativi. Nel caso in questione, la cura di una malattia dell`occhio relativamente diffusa tra gli anziani: il trattamento con il farmaco Avastin costa circa 70 volte meno rispetto al Lucentis. Il medicinale meno costoso, però, non può essere prescritto a carico del Ssn perché la casa farmaceutica che lo produce (Roche) non ha mai chiesto l`autorizzazione all`Aifa per quella patologia. Nel 2009 un`importante sentenza del Tar dell`Emilia Romagna rimette la questione alla Corte Costituzionale perché, pur riconoscendo la competenza esclusiva del livello statale in materia, dichiara irragionevole far ricadere sui bilanci delle Regioni le conseguenze di scelte commerciali delle aziende farmaceutiche o di un sistema normativo che prevede che l`autorizzazione all`uso di un farmaco possa essere richiesta solo da chi lo produce. Oltre tutto Il comportamento di una multinazionale che, per aumentare i propri profitti, impedisce l`utilizzo di farmaci efficaci e poco costosi solleva indignazione, anche in considerazione del particolare contesto economico in cui operano i sistemi sanitari, soggetti a restrizioni sempre più pesanti. Ancora una volta, l`immagine dell`industria farmaceutica è seriamente compromessa, a livello mondiale come dimostra l`interesse del New York Times in questi giorni. Secondo l`Antitrust, Roche e Novartis hanno tenuto comportamenti volti a «concordare le rispettive politiche di offerta per limitare quelle del prodotto meno costoso, in una logica di ripartizione di mercati». Comportamenti particolarmente gravi perché adottati in un ambito «di per sé caratterizzato da profonda asimmetria informativa, sfruttando ai propri fini l`alta complessità regolamentare del settore». Ne sono riprova le «condotte illecite» documentate dall`Antitrust volte – ad esempio – «ad aumentare l`incertezza intorno alla sicurezza del farmaco meno costoso» e che ad oggi «non risultano essere venute meno». Alla luce della sentenza sarà necessario rimettere mano alla revisione del quadro normativo e regolatorio della materia, revisione già tentata in passato ma senza successo. Un rinnovato rapporto di fiducia tra cittadino e istituzione passa anche attraverso operazioni di massima trasparenza dell`impiego del denaro pubblico, soprattutto in settori importanti per il benessere delle persone. Come Pd continueremo a impegnarci affinché ogni intesa restrittiva della concorrenza a danno dei contribuenti (e dei malati) venga prevenuta, individuata e sanzionata.