“Ahmadreza Djalali rischia seriamente la condanna a morte per impiccagione. Attualmente è detenuto nel carcere di Evin in Iran e deve rispondere dell’accusa di spionaggio contro il proprio Paese, rispetto alla quale egli professa la propria completa innocenza”.
E’ quanto afferma il senatore del Partito democratico Daniele Borioli rilanciando l’appello di Amnesty International e invitando a sottoscriverlo.
“Ahmadreza Djalali non è solo un essere umano che, come molti altri purtroppo, in molte parti del mondo, rischia di diventare vittima di quell’autentica barbarie che è la pena di morte – sottolinea l’esponente pd – quale che sia il reato per la quale essa è comminata. Egli è un ricercatore stimato da tutta la comunità scientifica, e in particolare dal corpo accademico dell’Università del Piemonte Orientale “A.Avogadro”, ateneo presso il quale ha svolto la propria attività, sino alla scomparsa, alcuni mesi fa, risiedendo per alcuni anni in Piemonte, a Novara. L’appello accorato per la sua salvezza, che il Rettore ha rivolto ai rappresentanti delle istituzioni presenti la scorsa settimana all’inaugurazione dell’anno accademico, è insieme una dichiarazione d’innocenza, l’espressione di un affetto profondo e un attestato di stima per le qualità morali e scientifiche”.
“Quell’appello va raccolto, con tutte le energie e a tutti i livelli, per salvare la vita a un cittadino iraniano che ha dato molto, negli anni della sua attività, anche all’Italia” conclude Borioli.

Per chi volesse sottoscrivere l’appello questo è il link di riferimento:

Iran: ricercatore universitario rischia la pena di morte


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