“Salvini la smetta di istigare alla violenza e alla discriminazione e faccia sapere cosa intende fare per garantire la sicurezza dei cittadini, l’ordine pubblico e la libertà d’espressione perchè tutto va in direzione assolutamente opposta. Nel giro di pochi giorni, infatti, si sono verificati una serie di episodi gravi e preoccupanti che vedono come protagonista il neoministro dell’Interno e leader della Lega, l’ultimo dei quali con spari contro gli immigrati al grido di “Salvini, Salvini”. E’ quanto chiedono 28 senatori Pd in un’interrogazione a prima firma di Monica Cirinnà.
“Prima tre giornalisti che indagavano sul finanziamento alla Lega sono stati convocati dalla Guardia di Finanza di Bolzano – spiega la senatrice – Il giorno successivo le forze di pubblica sicurezza a un comizio del Ministro dell’Interno hanno identificato degli attivisti radicali e di Amnesty International per aver esposto uno striscione su Giulio Regeni, mentre il 16 giugno, sempre le forze di polizia, al Siracusa Pride hanno imposto la rimozione di uno striscione contro Salvini. Episodi preoccupanti ai quali si sono aggiunte le frasi gravemente offensive e discriminatorie nei confronti di neri, migranti e persone LGBT sulla pagina Facebook di un agente di polizia di Grosseto, per niente sanzionato”.
“Le parole e le azioni che il ministro Salvini ha avuto in questi giorni – conclude Cirinnà – sono una chiara istigazione a comportamenti violenti e discriminatori. E’ urgente che il ministro venga subito in Parlamento per spiegare come intenda garantire la sicurezza e come intenda garantire la piena effettività dell’esercizio della libertà di manifestazione del pensiero e della libertà di riunione, oltre di garantire un’adeguata formazione delle forze di pubblica sicurezza, volta al rispetto del pluralismo e della pari dignità sociale di tutte e tutti i cittadini della Repubblica, nonché al fine di prevenire episodi incresciosi e veri e propri abusi come quelli riportati in premessa.
Di seguito il testo dell’interrogazione
INTERROGAZIONE URGENTE (ex art. 151, Reg. Senato).

Al Ministro dell’Interno

Premesso che:

in data 14 giugno 2018, a seguito della pubblicazione di articoli sulla stampa quotidiana relativi al finanziamento delle attività della Lega – Salvini Premier, i giornalisti Ferruccio Sansa del Fatto Quotidiano, Marco Preve de La Repubblica e Matteo Indice della Stampa, autori dei predetti articoli, sono stati convocati dalla Guardia di Finanza di Bolzano, su richiesta della Procura di Genova, per rendere conto dei rispettivi articoli;

la predetta iniziativa è stata pesantemente criticata dalla Federazione Nazionale della Stampa, FNSI, che l’ha definita un “tentativo di imbavagliare l’informazione e imbrigliare la libertà di stampa”;

gli organi di stampa hanno dato ampio risalto, alle dichiarazioni rese, in data 13 giugno 2018, sulla pagina Facebook da un agente di polizia in servizio a Grosseto, contenenti frasi gravemente offensive e discriminatorie nei confronti di neri, migranti e persone LGBT;

in data 15 giugno 2018 a Ivrea, durante un comizio del Ministro dell’Interno e segretario politico della Lega – Salvini Premier, le forze di pubblica sicurezza hanno ordinato ad alcuni presenti – attivisti radicali e di Amnesty International, di rimuovere uno striscione nel quale era scritto: “Prima gli italiani…ma Giulio?”, procedendo successivamente al fermo dei detentori dello striscione per l’identificazione;

in data 16 giugno 2018, durante il Siracusa Pride, le forze di pubblica sicurezza presenti hanno ordinato la rimozione di uno striscione del seguente tenore: “Per sempre in lotta contro Salvini, l’omofobia e tutti i confini”; e, di fronte al rifiuto dei manifestanti, le stesse forze di polizia hanno minacciato l’eventualità di impedire, in conseguenza del mancato ritiro dello striscione, lo svolgimento del corteo regolarmente preavvisato;

a fronte dei fatti citati, solo grazie all’iniziativa spontanea di manifestanti e organizzatori che hanno provveduto al ritiro del predetto striscione, è stata consentita la pacifica prosecuzione del corteo;
secondo quanto riportato da agenzie di stampa in data odierna (AGI), lo scorso 13 giugno 2018 due maliani, beneficiari del progetto Sprar del Comune di Caserta gestito dal Centro Sociale Ex Canapificio, dalla Comunità Rut delle Suore Orsoline e dalla Caritas, accompagnati da un’operatrice delle predette comunità e dall’avvocato difensore Francesco Pugliatti, si sono presentati e hanno sporto denuncia presso la Questura di Caserta. I due ragazzi nella serata di lunedì 11 giugno 2018 mentre tornavano a casa sarebbero stati avvicinati da una Fiat Panda di colore nero, con a bordo tre giovani italiani che, brandendo una pistola ad aria compressa e al grido “Salvini, Salvini!”, avrebbero esploso due colpi a distanza ravvicinata, colpendo e ferendo uno dei due giovani.

Considerato che:

ai sensi dell’articolo 21 della Costituzione “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”, con l’unico limite delle “pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume”;

secondo le disposizioni di cui all’articolo 17 della Costituzione, ” I cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e senz’armi” e interventi restrittivi della libertà di riunione sono ammessi soltanto nel caso di “comprovati motivi di sicurezza o di incolumità pubblica”;

come emerge dal combinato disposto di cui agli articoli 17 e 21della Costituzione in nessun caso sono ammesse restrizioni delle suddette libertà per ragioni di repressione del dissenso politico, espresso in forme legittime. A tal riguardo, si evidenzia come i predetti articoli siano collocati nella parte della carta costituzionale non soggetta a modificazioni da parte del legislatore ex articolo 138, scelta volutamente adoperata dai padri costituenti al fine di salvaguardare i diritti e le libertà fondamentali dei cittadini della Repubblica, sottraendoli, pertanto, alla mutevolezza degli orientamenti politici delle diverse maggioranze espresse in Parlamento;

le forze di pubblica sicurezza sono al servizio dell’intera collettività e il compito di garantire la sicurezza non può essere sottratta al rispetto costituzionalmente dovuto del pluralismo delle opinioni e della pari dignità sociale di tutte e tutti i cittadini, in particolare dei soggetti più vulnerabili. Pertanto, appare necessario garantire alle forze di pubblica sicurezza una formazione adeguata al fine di coniugare il loro fondamentale ruolo di presidio con le libertà e i diritti di tutte e tutti, nonché con il contrasto di ogni forma di discriminazione e sopruso ai danni di minoranze e soggetti vulnerabili;

Si chiede di sapere

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti accaduti a Caserta, se i medesimi corrispondano al vero e, in caso di risposta affermativa, quali necessari e urgenti iniziative intenda intraprendere per garantire su tutto il territorio nazionale il rispetto dell’ordine pubblico al fine di evitare il ripetersi di episodi di aggressione di stampo razzista lesivi dell’incolumità fisica di chiunque;

se il Ministro in indirizzo, alla luce dei fatti esposti in premessa, non ritenga di adoperarsi con la massima sollecitudine al fine di garantire l’adozione delle necessarie e urgenti misure al fine di assicurare la piena effettività dell’esercizio della libertà di manifestazione del pensiero e della libertà di riunione ai sensi del combinato disposto di cui agli articoli 17 e 21 della Costituzione;

quali necessarie e urgenti iniziative intenda, altresì, intraprendere al fine di garantire un’adeguata formazione delle forze di pubblica sicurezza, volta al rispetto del pluralismo e della pari dignità sociale di tutte e tutti i cittadini della Repubblica, nonché al fine di prevenire episodi incresciosi e veri e propri abusi come quelli riportati in premessa.

CIRINNA’-CERNO-MALPEZZI-FEDELI-VATTUONE-PATRIARCA-COMINCINI-BINI-CUCCA-STEFANO-RAMPI-BELLANOVA-BITI-MISIANI-GRIMANI-ALFIERI-ROSSOMANDO-ASTORRE-D’ALFONSO-MAGORNO-D’ARIENZO-GIACOBBE-MARINO-GINETTI-MANCA-FERRAZZI-IORI-VERDUCCI


Ne Parlano