Una delegazione di parlamentari italiani ha incontrato stamattina l’Ambasciatore della Repubbilca islamica dell’Iran a Roma, Jahanbakhsh Mozaffari, in merito alla vicenda del cittadino iraniano Ahmadreza Djalali, da tempo collaboratore e ricercatore dell’Università del Piemonte Orientale a Novara, attualmente detenuto nel carcere di Evin. L’incontro è stato richiesto non appena si è appreso dagli organi di informazione delle precarie condizioni di salute del ricercatore e del rischio di una condanna capitale.
Luigi Manconi, presidente della Commissione diritti umani del Senato, insieme alla senatrice Elena Ferrara, membro della stessa commissione, e all’onorevole Marietta Tidei, membro della Commissione affari esteri della Camera dei deputati e della delegazione parlamentare italiana presso l’assemblea OSCE, dopo aver ringraziato l’Ambasciatore per la sollecitudine con cui ha risposto alla richiesta di incontro, hanno sollecitato informazioni precise e dettagliate in merito alle condizioni del prof. Djalali e alla sua vicenda giudiziaria.
I parlamentari hanno sottolineato la stima di cui gode il ricercatore iraniano all’interno della comunità scientifica internazionale e la forte preoccupazione con cui i cittadini di Novara, dove Djalali ha vissuto con la sua famiglia per alcuni anni, e l’ambiente accademico stanno seguendo la sua vicenda. La scorsa settimana è stata lanciata una petizione on line per chiedere l’immediata scarcerazione del ricercatore e in pochi giorni oltre 65.000 persone l’hanno sottoscritta.
L’Ambasciatore Mozaffari si è impegnato a trasmettere al più presto ai parlamentari un aggiornamento non appena avrà ricevuto notizie da Teheran. La senatrice Ferrara ha infine consegnato all’ambasciatore due lettere, una da parte del rettore dell’Università del Piemonte Orientale, prof. Cesare Emanuel, l’altra da parte del prof. Francesco Della Corte, direttore del CRIMEDIM, il centro di ricerca in medicina dei disastri di quella stessa università con cui il prof. Djalali collabora da molti anni. Nei giorni scorsi la Commissione diritti umani del Senato si è rivolta anche al Ministero degli affari esteri italiano affinché la vicenda venga seguita con rapida sollecitudine dalla nostra rappresentanza diplomatica in Iran.


Ne Parlano