“Come accade ormai da 1 anno e 4 mesi, anche l’ultima udienza su Patrick Zaki si è conclusa con la solita proroga di 45 giorni della sua custodia cautelare. Un accanimento giudiziario in violazione di ogni principio e convenzione internazionale sui diritti umani del tutto intollerabile. Patrick, che il prossimo 16 giugno trascorrerà in carcere in Egitto anche il suo 30esimo compleanno, rischia una condanna fino a 25 anni, praticamente quasi quanto l’intera durata della sua esistenza. L’Italia non deve smettere nemmeno per un giorno di tenere accesa e viva l’attenzione nazionale e internazionale su questo caso. Ad aprile in Senato abbiamo votato una mozione che impegna il governo ad attivare le procedure per il riconoscimento della cittadinanza italiana, un atto simbolico accompagnato dalla richiesta, molto più concreta, di ricorrere all’articolo 30 della Convenzione Onu contro la tortura. Questo consentirebbe, laddove non fosse possibile attivare un negoziato, di avviare subito un arbitrato internazionale fino alla Corte di giustizia internazionale. In ogni caso: che si tratti di un negoziato o di un ricorso alla Convenzione Onu bisogna agire subito attivando tutti i canali disponibili a livello nazionale, europeo e internazionale. Patrick deve poter essere restituito alla sua vita, all’affetto della famiglia, degli amici, a un Paese, il nostro, l’Italia, che egli ama e che ha scelto per studiare. Non possiamo e non dobbiamo arrenderci” così in una nota la capogruppo Pd in commissione Diritti umani Valeria Fedeli.


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