“Come avvisammo già all’epoca della battaglia contro il ddl Pillon, la Pas, che quel provvedimento tentava di introdurre nel nostro ordinamento legislativo, era già pericolosamente riconosciuta da diversi tribunali italiani. La storia di Laura Massaro e del suo bambino, che una sentenza del tribunale di Roma ha separato l’11 ottobre scorso, ne è una delle tante e drammatiche dimostrazioni”. Lo dice la senatrice Pd Valeria Fedeli, capogruppo in commissione diritti umani, a margine della conferenza stampa che si è svolta oggi alla Camera sul paradosso della sindrome dell’alienazione parentale nei tribunali con il coinvolgimento di Associazioni e Organizzazioni a tutela delle donne, centri antiviolenza, professionisti e Istituzioni. “Strappare i figli alle madri per ricongiungerli forzatamente al genitore che non vogliono più vedere per il terrore generato dai continui abusi e violenze cui ha dovuto assistere in casa – prosegue Fedeli – è un inaccettabile, pericoloso, incoerente ribaltamento del principio dell’interesse primario del minore. Un ribaltamento che trova giustificazione in una teoria infondata, respinta da tutta la comunità scientifica internazionale che assume come veritiere le false accuse rivolte alle madri pur in presenza di condanne contro gli ex coniugi maltrattanti (come nel caso di Laura Massaro), che rivittimizza e punisce donne che hanno già subito violenza e nega la dovuta tutela alle figlie e ai figli. Credo che in Italia sia urgente assumere provvedimenti chiari e incontrovertibili per impedire il riconoscimento della sindrome d’alienazione parentale da parte dei tribunali, istituire un’anagrafe dei provvedimenti su cui l commissione d’inchiesta del Senato sul femminicidio e ogni forma di violenza di genere sta svolgendo un lavoro d’indagine importante, nonché applicare quanto previsto dalla Convenzione di Istanbul sulla tutela delle madri e dei minori maltrattati che è legge, la numero 77, dello Stato italiano”.


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