Esattamente come le vite dei 600 migranti di Aquarius, le urla disperate dei bambini rinchiusi in gabbia dall’amministrazione Trump, portano pacchi di voti. L’umanità non sta messa bene se le esistenze dei disperati sono utili a ottenere il consenso nel nome di una spregiudicata e violenta “tolleranza zero”, inutile ad affrontare i flussi migratori ma eccellente per fomentare gli istinti dei popoli che pretendono di essere sovrani.
Ogni volta pensiamo che peggio di quello a cui stiamo assistendo non possa esserci nulla, che la frontiera dell’umano sia ancora in piedi a tutelare e reggere ciò che resta della sensibilità verso gli altri anche se non sono nostri congiunti o “simili”. E, invece, c’è chi ha la spregiudicatezza di fare un altro passo verso l’abisso, verso l’inferno.
Quel passo l’ha compiuto Donald Trump rinchiudendo centinaia, forse migliaia di bambini dentro dei lager dopo averli separati dai loro genitori incarcerati in centri detentivi. Questo è il ricatto contro la minoranza parlamentare che impedisce di realizzare la promessa elettorale numero uno: la costruzione del muro che dovrebbe dividere gli americani dai disperati che, come una malattia da debellare, infestano il paese del sogno.
Questi bambini sono la merce di scambio con cui barattare le elezioni di medio termine e chi se ne frega del dolore. Sono solo bambini. Nel frattempo, queste creature piangono disperate invocando il nome della mamma o del papà, ripetendo a memoria numeri di telefono nella speranza che una zia venga a salvarli da quell’orrore che una ignobile giornalista di Fox News ha definito un “campo estivo”.
L’umanità non sta messa bene. Non solo le voci dei bambini sono inascoltate, ma anche l’appello dell’Alto commissario Onu per i diritti umani a ratificare la Convenzione sui diritti dell’infanzia. Trump ha addirittura minacciato l’uscita degli Stati Uniti dall’Alto commissariato Onu.
Questi bambini che oggi piangono disperati adulti domani, e porteranno nel mondo quei vissuti di rabbia e abbandono. Questo è il dono che lasciano in dote al mondo quei sovranisti della tollerenza zero, del chiudiamo le frontiere, dell'”America first” o “Prima gli Italiani”. Prima di tutto. Anche di bambini di due, tre, quattro anni strappati alle loro radici, a chi si vorrebbe occupare di loro.
C’è chi lo chiama buonismo, che si tratti semplicemente di umanità? È finita la stagione dei diritti umani. America first.


Ne Parlano