“Nel Mediterraneo c’è un’escalation drammatica di stragi di migranti naufraghi nel tentativo di raggiungere l’Europa. Sono più di novecento le persone decedute da inizio anno. Serve con un urgenza un vero sistema di ricerca e soccorso in mare. Eppure da molti mesi nei nostri porti vengono tenute ferme da blocchi amministrativi sette navi di Ong umanitarie (Alan Kurdi, Sea Watch 3, Sea Watch 4, Mare Jonio, Ocean Viking, Louise Michel, Aita Mari) che operano proprio in missione di ricerca e soccorso, nonostante gli standard di sicurezza di queste imbarcazioni risultino adeguate e in alcuni casi superiori a quanto solitamente richiesto per navi di analoga dimensione e tipologia. È pazzesco che un comportamento doveroso quale è il salvataggio di vite umane in mare, la cui omissione integra quanto meno il delitto di omissione di soccorso, possa essere sanzionato come un comportamento illecito.
Non può esserci indifferenza e immobilismo politico di fronte alla quotidiana perdita di vite umane a largo delle nostre coste. Insieme a molti colleghi ho preparato un’interrogazione urgente al Ministro Lamorgese affinché intervenga al più presto. Serve una netta discontinuità nei confronti delle sciagurate politiche di criminalizzazione delle Ong. Tenere ferme senza motivo le navi umanitarie delle Ong significa condannare a morte migliaia di persone.
E questo l’Italia, l’Europa, e ancora prima le nostre coscienze, non possono permetterlo.” Così in una nota il Senatore PD Francesco Verducci, primo firmatario dell’interrogazione al Ministro degli Interni sul fermo amministrativo delle navi Ong.


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