“Tra le tante e purtroppo diffuse emergenze che nel mondo investono i diritti umani fondamentali delle persone, in particolare DONNE e bambini esposti a guerre, tirannie, repressioni e violenze, oggi – nella Giornata internazionale Onu dedicata ai diritti umani, va rilanciata l’azione per tenere alta l’attenzione sulla condizione femminile in Afghanistan”. Lo scrive la capogruppo PD in commissione diritti umani Valeria Fedeli in un articolo pubblicato su ‘Huffington Post’. “Nel settembre scorso, come commissione straordinaria sui diritti umani, depositammo in Senato – aggiunge – una mozione trasversale per impegnare il governo italiano a porre in atto tutte le iniziative possibili, d’intesa con la comunità internazionale, per esercitare una reale pressione sul governo afgano, a partire dall’istituzione di una commissione di monitoraggio indipendente in accordo con il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, al fine di tutelare il futuro delle DONNE nel Paese e non abbandonarle a violenze e alle troppe violazioni. Sicuramente molto importante che, anche grazie all’impegno italiano, sia stata richiesta l’istituzione di una Commissione internazionale di monitoraggio sui diritti umani libera di girare per il Paese, ascoltare testimoni e verificare sul campo le condizioni reali”.

“Il 7 ottobre, altra tappa importante, l’Unione europea ha ottenuto di avere, in seno al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, un relatore speciale sull’Afghanistan incaricato di garantire un monitoraggio continuo. Un primo risultato importante, il segnale che la comunità internazionale segue con attenzione la situazione e pretende il rispetto dei loro diritti fondamentali. La situazione dell’Afghanistan oggi è molto peggiore di come viene mostrata. Soprattutto per le DONNE private di tutti i diritti basilari a cominciare dall’istruzione. A quasi 4 mesi dalla caduta di Kabul, le DONNE – il 50 per cento della popolazione – sono disoccupate e confinate a casa. Milioni di quelle che avevano un lavoro, ora vivono in una situazione di povertà estrema, di frustrazione e di incertezza. Una tragedia sulla quale vanno tenuti i riflettori accesi e perseguito il lavoro diplomatico a livello internazionale di concerto con l’Unione europea per un’azione congiunta, concreta e costante”, conclude Fedeli.