E’ un caso vergognoso, condivido i sentimenti della nostra gente ma la mia responsabilità istituzionale mi impone anche di fare scelte difficili
Si definisce un Giovane turco di destra, ‘lo scriva: di destra’, sottolinea mentre esce velocemente dalla riunione del gruppo Pd al Senato. Stefano Esposito ha ricevuto una vera e propria standing ovation. Che ha detto? «Che mi sono scocciato delle belle fighette».
Esposito, in realtà lei ha fatto un`altra citazione. Citando il Duca Frainois de La Rochefoucauld, più volte usato anche da Cossiga ha detto: «Mi sono davvero stufato di quelli che fanno i froci col culo degli altri». E ce l`aveva con i renziani.
«Non smentisco e non confermo. Il senso politico però resta quello…».
Cioe?
«Che sono stufo di vedere i miei colleghi parlamentari che durante le riunioni dei gruppi stanno zitti e poi in Aula votano per distinguersi da tutti gli altri. In questa storia dobbiamo metterci la faccia tutti, ma proprio tutti».
E lei ce la metterà non votando la mozione di Sel e M5S?
«Io voterò alla seconda chiama perché voglio proprio vedere se c`è qualcuno assente che però poi fa comunicati o qualcuno che vota con le opposizioni per costruirsi le carriere. Se accadrà una cosa di questo tipo allora voterò anche io le mozioni e un minuto dopo di autospenderò dal gruppo…».
Esposito, crede che i vostri elettori capirannoanche questa, dopo il voto del famoso mercoledì nero?
«Io ero tra coloro che di fronte alla prospettiva di un governo con il Pdl avrebbero preferito tornare al voto, ma oggi alla luce della drammatica situzione economica in cui versa il Paese con urgenze non rinviabili, sono convinto che il governo debba continuare il suo lavoro. Se condivido i sentimenti della nostra gente, il loro profondo disappunto per come è andata questa vicenda, una vicenda vergognosa, a differenza loro io ho una responsabilità istituzionale che in alcuni momenti mi impone di fare scelte difficili». 
Come mai è stata respinta una mozione di censura per il comportamento del ministro Alfano?
«Perché mi spiega che senso avrebbe avuto? Sarebbe stato come presentarne una di sfiducia. Quello che a me interessa è che domani il mio capogruppo durante le dichiarazioni di voto spieghi con chiarezza che, dal momento che il ministro non ha fatto un passo indietro, noi votiamo la fiducia al governo e non al ministro Alfano. Però vorrei che fosse chiaro anche un altro concetto: anche io vorrei le dimissioni di Alfano, anche io voterei le mozioni di sfiducia, ma tra me e chi le ha presentate c`è una differenza: io sono in maggioranza. E se il mio partito decide che non si votano io non le voto. Se invece qualcuno vuole fare la fighetta, uso questo termine visto che stiamo facendo un`intervista, allora no, non ci sto. Siamo o no un partito?».
È vero che è stato lei a chiedere un voto palese durante le riunione del gruppo?
«Sì perché se non avessimo assunto questa decisione con un voto ognuno si sarebbe sentito libero di muoversi come meglio credeva».

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