Senatore Esposito, adesso è minacciato anche dalla criminalità organizzata di Ostia.
«E che ci posso fare? Si vede che me le vado a cercare. Forse sono battaglie che altri schivano».
Prima i no-Tav, adesso le famiglie di Ostia, ormai è il senatore più minacciato del mondo.
«Sapete perché sono diventato commissario a Ostia? Matteo Orfini mi ha detto: là c`è un grandissimo casino e un clima strano. Vacci tu che tanto hai già la scorta».
 Carino.
«Ma l`ho fatto volentieri. A me piace da morire occuparmi di partito, penso sia lì dentro che una classe dirigente cresce. Purtroppo sono uno dei pochi: il partito oggi è visto come una tappa di passaggio».
Voleva dire: come un albergo.
«Eh sì, ma non un albergo normale, uno di quelli in cui andavano gli Iron Maiden dopo i concerti, e mica dormivano: sfasciavano tutto. Adesso dicono che è colpa di Renzi ma non è vero, è un processo cominciato 10-15 anni fa».
Stiamo cercando di farci degli amici?
«Oh, io dico quello che penso. Se lo dico a quelli della famiglia Spada, che mi minaccia a Ostia, figuriamoci se non lo dico al Pd. Comunque, adesso noi la stiamo prendendo giustamente un po` sullo scherzo, ma a Ostia la situazione è davvero brutta».
Cioè?
«Cioè si spara per strada. Federica Angeli, vostra collega di Repubblica, ha una scorta rigida. La città sembra sotto schiaffo, ma la magistratura sta facendo un ottimo lavoro, penso che i nostri amici Spada abbiano i mesi contati: finiranno in galera anche quei pochi che ancora non ci sono».
E con i no-Tav come va?
«Ho chiesto al prefetto di togliermi la scorta e mi ha risposto che non se ne parla nemmeno. Avrà i suoi motivi. Certo, quella è gente che mi pedinava, che conosceva gli spostamenti della mia famiglia».
Lei è uno che sta simpatico a pochi: non è renziano ma si inventò il canguro, il super emendamento all`Italicum che cancellò tutti quelli dell`opposizione .
«E ne sono orgoglioso. Intanto il canguro è un bell`animale, che salta e tira pugni. E poi se sono legittimi gli emendamenti ostruzionistici è legittimo anche l`emendamento contrario».
Però aiutò Renzi.
«Io sono un uomo di partito. Ero anche contro la legge Fornero, ma Bersani mi disse che dovevo votare a favore perché così aveva deciso il gruppo. E l`ho fatto». C`era Renzi dietro il canguro?
«Ma come! Ma appena uno in Italia fa una cosa intelligente, deve esserci per forza dietro qualcuno? E poi la verità è un`altra. Avevo una terribile otite e di fronte notti e notti di discussioni sterili. Così mi è venuta in mente l`idea del canguro, e nessuno se n`è accorto perché mi sottovalutano».
Poi le sono arrivate minacce anche dal Pd.
«Si, ma già più amichevoli…».

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