“La truculente volgarità con cui alcuni parenti di famiglie di Ndrangheta calabrese hanno insultato Klaus Davi ricorrendo a espressioni omofobe volgarissime è indice di un nervosismo dovuto ai recenti successi dello Stato nella lotta contro la criminalità organizzata.”.
Lo ha dichiarato Stefano Esposito, membro della Commissione Parlamentare Antimafia.
“Gli insulti omofobi apparsi sulla stampa locale calabrese e riportati da Libero – sottolinea l’esponente pd – denotano una apparente arroganza dagli ambienti vicini ai clan che però sono sintomo di debolezza poiché li spinge ad esporsi come non è mai stato usuale nella ‘Ndrangheta. Ha ragione il magistrato della DDA di Reggio Calabria Roberto di Palma quando indica nel giornalismo di inchiesta il naturale alleato dello Stato che vuole vincere contro la mafia. Questa sinergia sta funzionando, da una a parte lo Stato non fa sconti dall’altro il giornalismo racconta e smitizza un fenomeno bastato sulla prepotenza e sulla paura” conclude Esposito.