Sara una visita importante. A scanso di equivoci, è bene premettere che conterà soltanto quello che dirà il ministro». Stefano Esposito – senatore Pd, convinto Sì Tav e fustigatore di quanti, in Valle di Susa e nei meandri ministeriali, lavorano per fare abortire la Torino-Lione – si aspetta molto dalla visita di Delrio. Un impegno sui fondi per le compensazioni? «Quello c’è già stato nei giorni scorsi. Domani (oggi per chi legge, ndr) il ministro lo ribadirà chiaramente ai sindaci della Valle: i 112 milioni previsti per le opere compensative ci sono tutti».
Non nell’ultima, controversa, delibera del Cipe, però: in quel documento si parla di 32 milioni…
«In quell’occasione ho già detto, molto chiaramente, cosa ne penso».
Come si esce da questa situazione?
«O verrà modificata la delibera in questione, riscrivendola con la cifra finalmente corretta, oppure seguirà una seconda delibera del Cipe».
Con la cifra che manca all’appello?
«Conterrà i progetti da finanziare per i restanti 80 milioni».
Scusi: non le pare che la prima soluzione sia la più logica?
«Guardi: possono starci entrambe».

Non sarebbe una resa ai burocrati ministeriali, così li ha definiti, contro i quali si è scagliato ripetutamente? «Bè… nel secondo caso, in parte sarebbe così: se non altro, avrebbero ottenuto il risultato di complicarci la vita. Ma in certi casi bisogna essere pragmatici: l’importante è andare avanti, superare l’impasse, velocizzare i tempi».

Teme nuovi agguati?
«Di sicuro in futuro dobbiamo vigilare ancora: quella della Torino-Lione è una partita che dev’essere oggetto di monitoraggio continuo».
Se è per questo, anche i progetti legati alle compensazioni del supertreno, non trova?
«Assolutamente: oggi più che mai serve un’accelerata so-stanziale nel tradurre le belle idee in progetti concreti».
Cosa dobbiamo attenderci, in sostanza, dalla visita del ministro Delrio a Torino e in Francia?
«Un messaggio lanciato su più livelli: una garanzia di credibilità, rivolta ai sindaci valsusini, ed un altro, dello stesso tenore, rivolto alla Francia»,


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