“Serve chiarezza sul metodo Casaleggio applicato ai deputati M5S”.
E’ quanto chiede il senatore del Partito democratico Stefano Esposito attraverso una lettera consegnata oggi al presidente del Senato Piero Grasso, dopo aver presentato un’interrogazione sull’argomento con la senatrice Rosaria Capacchione..
“Non può ritenersi ammissibile l’esercizio di un ‘potere di controllo’ sul contenuto della corrispondenza personale dei parlamentari – sottolinea l’esponente pd – nemmeno da parte di chi, di fatto, esercita un potere organizzativo o di coordinamento dell’attività politica del ‘controllato'”.
Esposito chiede al presidente del Senato che il sistema informatico di Palazzo Madama sia efficacemente salvaguardato e garantito nella sua integrità e inviolabilità evidenziando, considerato quanto sta emergendo, che è necessario valutare l’opportunità di avviare, attraverso le competenze e le modalità che riterrà opportune, una attività istruttoria tesa ad accertare le condizioni di sicurezza del sistema nonché ad adottare idonee misure tecniche e tecnologiche che assicurino un alto livello di protezione delle comunicazioni dei parlamentari e degli uffici del Senato della Repubblica, per prevenire ogni possibile intromissione o sottrazione di informazioni o documenti anche riservati.
“Anche oggi, dopo lo scoop documentato dei giorni scorsi, il Foglio pubblica dettagli

su questo episodio gravissimo, l’autonomia dei parlamentari non deve essere messa in discussione. Il direttorio non può continuare a eludere le richieste di chiarimento sulla vicenda. Deve spiegare come sia stato possibile che dei deputati siano stati spiati nella loro posta elettronica, su ordine di Gianroberto Casaleggio, come hanno confermato alcuni deputati usciti dal Movimento, ma anche tecnici che gestivano quel sistema” conclude l’esponente pd.


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