«Ci vorrebbero delle categorie mediche che nep­pure conosco per definire Ignazio Marino». Stefano Esposito, senatore del Pd, è stato assessore nel rimpa­sto tentato per salvare la giunta di Roma, subito dopo gli arresti di Mafia Capitale nel luglio del 2015. Gli ven­nero affidati i Trasporti, dopo due mesi si dimise. Ora si sfoga: «Marino ha risanato Roma? Chiedete al diretto­re Atac i debiti che ha lasciato».

Esposito, ha seguito la conferenza stampa di Mari­no?
«No, non ho tempo da perdere».
Ma saprà delle accuse al Pd. Cosa risponde?
«Sono balle marziane. Ho inaugurato unhashtag su Twitter».
Forse gli elettori democratici vorreb­bero qualche chiarimento?
«Non penso che alla gente interessi»
Però Marino sta pensando di ricandi­darsi o di appoggiare una lista e un candidato civico.
«Buona fortuna. Manco Sei ha voluto candidare lui, infatti c’è in campo Fassina»
Il Pd ha sbagliato qualcosa nel modo in cui ha “dimissionato” Marino?
«Ma sbagliato cosa! Abbiamo manda­to a casa un bugiardo. Lo ho già detto quando si è conclusa l’esperienza della giunta m quel modo, con le dimissioni dell’allora sindaco prima date e poi riti­rate. Marino è uno che si è beccato l’avvi­so di garanzia e non ha detto niente, nep­pure ne ha informato la sua giunta. Mari­no è uno che mente sugli scontrini. Io non intendo fare pubblicità al suolibro».
Queste bordate mettono in difficoltà il candidato dem per il Campidoglio, Roberto Giachetti?
«Neanche pei’ idea. I romani non cre­dono alle str… di Marino».
L’ex sindaco era riuscito a tenere a bada le lobby e ad avviare un risana­mento dell’amministrazione?
«Io sono un guastatore, ho fatto il gua­statore dei ladri, che se aspettavamo Marino., lui dice di avere risanato Atac, ma chiedetelo al nuovo direttore generale a guanto ammonta il debi­to, a oltre un miliardo e mezzo di euro».
È però vero che si è dimesso da senatore candidando­si a sindaco?
«Sì, c’è voluto un bel po’ per farlo dimettere e lo ha fatto quando era sicuro di vincere».
Si sente «rattristato» dalle bordate di Marino come dice Marco Causi?
«Marco è un signore, il mio sentimento è di indiffe­renza. Abbiamo avuto a che fare con un bugiardo. Il Pd deve occuparsi di vincere a Roma e non degli umori di Marino».