“Per rispondere all’orrore dell’attentato di Dacca l’Italia deve restare se stessa, promuovendo e tutelando la propria identità, che si chiama democrazia, libertà, diritti e laicità. La vittoria sul terrore non dipende dai carnefici ma dalle vittime in quanto non scendano sul terreno privilegiato dal nostro nemico, quello della barbarie. E proprio per questo corre l’obbligo ricordare oggi anche la barbara uccisione del giovane nigeriano a Fermo, vittima del razzismo, ed esprimere solidarietà alla moglie”.
Così il senatore del Partito democratico Paolo Corsini, vicepresidente della Commissione Esteri di Palazzo Madama, intervenendo in aula dopo l’informativa del ministro degli Esteri Paolo Gentiloni sull’attacco in Bangladesh costato la vita a nove italiani.
“La prima risposta sta nell’aiutare i nostri amici islamici a costruire un Islam europeo – sottolinea l’esponente pd – di un Islam che possa condividere i principi e le pratiche della nostra cultura. La seconda è una risposta politica. Noi dobbiamo individuare con precisione la minaccia e distinguere amici e nemici, ricompattare il fronte Atlantico, dialogare con la Russia di Putin, far capire chiaramente a monarchie e petrol-monarchie che il tempo del doppio gioco è scaduto, che non esistono terre di mezzo di fronte a Daesh. La terza linea riguarda il potenziamento delle attività di sicurezza e di intelligence, approfondendo i meccanismi della prevenzione e intervenire con fermezza e repressione. Non dobbiamo, da democratici, aver paura della parola ‘repressione’. Dobbiamo infliggere colpi, con azioni mirate a minare l’aura di invincibilità e la capacità di attrazione di Daesh”.
“Ma soprattutto – conclude Corsini – dobbiamo irrobustire e consolidare l’unità della nostra nazione e di tutte le forze democratiche, che significa anche resistenza alla tentazione fuorviante che identifica musulmano e terrorista, rifugiato e jihadista. Superare questa prospettiva distorcente è il primo passo per onorare i nostri morti e i nostri martiri e consentirgli di riposare in pace”