“L’esposto contro di me, presentato dai
putiniani veronesi, per la mia battaglia politica a sostegno della
coalizione occidentale e contro ogni forma di collateralismo con la
Russia, è una temeraria azione dall’amaro sapore intimidatorio per
tentare di condizionare l’attenta osservazione di quanto accade a
Verona”. Il senatore del Pd, Vincenzo D’Arienzo, commenta
all’Adnkronos la notizia di un esposto nei suoi confronti presentato
dal presidente dell’associazione Veneto Russia ed alcuni esponenti
politici veneti.
“Mi confermo sempre di più che lo Stato debba monitorare certe
manifestazioni avvenute a Verona, ivi compresa la denuncia odierna, e,
soprattutto, la presenza di queste micro organizzazioni idealmente
riconducibili alla Russia che promuovono, anche facendo leva su teorie
cospirazioniste, in tutto o in parte, l’indebolimento delle iniziative
prese dal governo italiano contro la Federazione russa”.
“Come ho chiesto al Ministro Lamorgese, con un mio intervento
nell’aula del Senato il 5 aprile scorso, devono essere valutati con
scrupolo i fatti accaduti e, soprattutto, i contorni di certe
organizzazioni politiche che si propongono al voto comunale con
deliranti proclami che vanno contrastati in ogni modo. È battaglia
politica -conclude il senatore Pd- che intendo condurre perché
convinto che la democrazia debba essere promossa ovunque e sempre”.


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