‘Il riconoscimento del genocidio armeno da parte di Papa Bergoglio ha scosso il mondo dall’indifferenza eaperto una nuova strada della pace e della riconciliazione fra i popoli’. E’ quanto afferma Emilia Grazia De Biasi, Presidente dell’Associazione parlamentare amici dell’Armenia, che aggiunge: ‘Cio’ che e’ stato resta e non si puo’ riscrivere: le parole hanno un peso grande, perche’ ridisegnano i contorni della memoria e impediscono che essa svanisca nella pura ricostruzione di avvenimenti. Oggi il destino dell’umanita’ e’ un destino comune: la pace e il dialogo devono prevalere sul passato’. Per questo, prosegua la Senatrice Pd, ‘e’ importante che anche la Turchia non interrompa il filo di speranza che ci lega, perche’ la Turchia di oggi, cosi’ vicina all’Europa, non e’ responsabile del suo passato, ma e’ responsabile con tutti noi del futuro di convivenza e di pace. La lezione che ci viene dal secolo dei genocidi e’ definitiva. Vogliamo che cio’ che e’ accaduto non accada mai piu’. Per questo ci battiamo per l’affermazione della liberta’ dei popoli, della dignita’, del rispetto, e per i diritti umani come diritti universali. E tanto piu’ oggi, perche’ assistiamo al ritorno cruento dei fondamentalismi che distruggono simboli religiosi, beni culturali, vite, speranze’. Conclude De Biasi: ‘Il mondo delle differenze non deve diventare la scena di nuove oppressioni. Per questo celebreremo il centenario del genocidio armeno con lo spirito di solidarieta’ e vicinanza che e’ proprio della Associazione interparlamentare Amici dell’Armenia, che ho l’onore di presiedere’.

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