‘Mentre in Siria venivano decapitati 26 soldati posti a protezione del sito archeologico di Palmira, qui a Rabat in Marocco si teneva un summit dell’Assemblea dei parlamentari del Mediterraneo sulla protezione del patrimonio culturale mondiale minacciato dalla distruzione del terrorismo culturale nel mondo arabo- islamico’.
E’ quanto scrive sull’Huffington la senatrice del Partito Democratico Emma Fattorini in missione con la delegazione parlamentare italiana.
‘Abbiamo osservato il rituale minuto di silenzio, che tutte le volte mi commuove e mi imbarazza moralmente. Un raccoglimento che nel suo tragico tempismo dà la misura della nostra impotenza e insieme della consapevolezza di quanto sia grave la sistematica, plateale, distruzione di siti antichissimi, di quello che l’Unesco – presente in gran forza qui a Rabat – ha definito una ‘pulizia culturale’. Come neanche nelle guerre mondiali novecentesche sia mai avvenuto. Da iscrivere in un vero e proprio crimine di guerra. Qui a Rabat stiamo discutendo su proposte concrete: come accelerare le ratifiche dei trattati internazionali e soprattutto come renderle efficaci e operative, come mettere la difesa dei siti nelle missioni di pace, come inasprire le pene per i ricettatori di tutto quel mondo cinico e indignato che commercia opere d’arte, dal piccolo trafficante che li rintraccia su internet dove potete trovare le monete di Mosul a poco prezzo fino ai grandi fornitori di collezionisti avidi e senza scrupoli’.
‘Efficienza nel controllo, professionalità nelle indagini e certezza delle pene – conclude Fattorini -Noi italiani abbiamo dato una prova di questo standard, espressa con efficacia dal maggiore Giuseppe Marseglia del reparto operativo per la protezione del patrimonio culturale dei Carabinieri, un corpo specializzato al primo posto a livello mondiale nella difesa del patrimonio archeologico ed artistico italiano, all’avanguardia nel rintracciare reperti sparsi in tutto il mondo’.

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