“La politica estera è la carta di identità di un paese, il volto con cui ci si presenta al mondo. Per la sensibilità e la capacità di ricucire, l’Italia è sempre stata un punto di riferimento internazionale. In politica estera abbiamo sempre avuto alcuni fari: europeismo, Alleanza atlantica, multilateralismo, sostegno alle istituzioni internazionali. Con questo governo, e la drammatica vicenda del Venezuela lo dimostra, stiamo perdendo il nostro ruolo internazionale e disperdendo un patrimonio”. Lo ha detto nell’Aula del Senato la senatrice del Pd Roberta Pinotti.
“Sulla vicenda del Venezuela il ministro Moavero – ha proseguito Pinotti – purtroppo non può arrivare al succo del discorso, preso com’è tra il vicepremier Salvini che è contro Maduro e l’altro vicepremier, Di Maio, che fa mostra di un’equidistanza dietro la quale si celano i convegni organizzati in passato dal M5s con i rappresentanti del chavismo e di Maduro. La verità è che, mentre gli altri grandi paesi europei assumevano una chiara posizione in favore del presidente ad interim della legittima assemblea nazionale, Guaidò, l’Italia frenava una più forte posizione condivisa da parte dell’Ue in quella direzione. Dopo l’appello di Guaidò all’Italia quale paese europeo più vicino al Venezuela, la situazione sta diventando incresciosa. Basta con gli equilibrismi – ha concluso Pinotti – il Venezuela non può più aspettare”.