‘Negoziato Onu? E’ iniziato il conto alla rovescia’
Senatore Giorgio Tonini, capogruppo Pd in commissione Esteri e membro della segreteria Renzi, con quali obiettivi il premier va oggi a Bruxelles?
 L`Italia va al Consiglio Ue con 4 obiettivi. Il primo è il rafforzamento di Triton. Ma è un intervento-tampone non risolutivo perché fino a quando ci saranno carrette del mare ricolme di profughi ci saranno vittime. Il secondo obiettivo è stabilizzare la Libia. L`Europa deve mandare un messaggio chiaro ai due Parlamenti in lotta, alle tribù e alle fazioni armate: è il momento di costituire un governo di unità nazionale, non pensino di temporeggiare o di usare le risorse che derivano dal traffico di essere umani per continuare a farsi la guerra.
Sospetta che i governi di Tripoli e Tobruk abbiano a che fare con le carrette del mare? Sarebbe intollerabile. E se l`accordo in Libia non arriva?
 In tal caso devono sapere che vanno incontro a un uso della forza legittimato da una risoluzione Onu.
Cosa significa uso della forza? Come si affondano i barconi prima che partano?
Ci sono gli strumenti ‘coperti’, quelli dei servizi segreti. E ci sono gli strumenti militari tradizionali. Ma sia chiaro: la speranza è gestire l`emergenza profughi con la Libia.
C`è un termine entro il quale l`inviato Onu Bernardino Leon deve chiudere il negoziato tra le fazioni libiche?
 Non tocca a me darlo, è l`Ue che deve chiedere alle Nazioni unite di fissare un conto alla rovescia rigido, dopo il qua- le, qualsiasi sia l`esito, si passi all`azione per evitare altre tragedie.
Terzo e quarto obiettivo italiano?
 Ue, Libia e Alto commissariato Onu per i rifugiati, insieme, creino campi profughi sulla costa, individuando le persone che hanno diritto all`asilo e consentendo loro di entrare in Europa con un corridoio umanitario. In realtà il piano è più ambizioso e prevede la raccolta dei migranti non solo in Libia, ma già dopo la linea del Sahara. Il quarto obiettivo è una proporzionata distribuzione dei rifugiati tra i 28.
Che segnale ha dato ieri il Parlamento?
Al di là di polemiche di basso livello, mi sembra un sostanziale segnale di unità tra Pd, maggioranza, Fi e anche M5S. E pure in Europa il clima mi pare stia cambiando: prima l`Italia gestiva una situazione d`emergenza in solitudine, oggi l`Ue può attrezzarsi per una risposta strutturale.
 Il governo pensa anche a blocchi navali?
Si usa questo termine impropriamente, si fa confusione. Nelle risoluzioni parlamentari non appare nessuna ipotesi di blocco. D`altra parte mettere navi nei porti libici vuol dire compiere un atto di guerra estremo, che non auspichiamo. Se invece si intende avere navi in acque internazionali per raccogliere i migranti, è quello che già si fa con Triton.
È legittimo temere inutili spargimenti di sangue sulle coste libiche?
Nessun Paese europeo, tantomeno l`Italia, immagina un intervento armato in Libia. Per noi la via maestra è e resta quella dell`accordo trai libici e con i libici.

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