‘Con questo provvedimento, che proroga al 30 giugno 2014 la partecipazione delle Forze armate e di polizia alle missioni internazionali in corso, nonché la prosecuzione degli interventi di cooperazione allo sviluppo ed a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, si continua a ridurre la spesa militare complessiva. Infatti il numero del personale militare effettivo impegnato nelle missioni internazionali è sostanzialmente dimezzato negli ultimi quattro anni. Con 4.725 militari impegnati in 30 attività in 24 Paesi, si registra una diminuzione di circa il 10% rispetto al 2013, del 27% rispetto al 2012 e del 35% rispetto al 2011’. Lo afferma il senatore del Pd Vito Vattuone, relatore del Decreto Missioni all’esame di Palazzo Madama.
‘Sostanzialmente il dato relativo alla spesa delle missioni (per l’esattezza circa 537 milioni di euro) risulta in linea con il 2013. Ma il confronto con gli anni precedenti registra una diminuzione del 15% sul 2012 e del 21% sul 2011. Sono poi stanziati circa 70 milioni di euro per i programmi di cooperazione a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione nei Balcani. Tuttavia – continua Vattuone – credo sia giunto il momento di aprire una riflessione su come superare l’attuale procedura di autorizzazione delle missioni basata sulla decretazione d’urgenza perché comprime il dibattito e non riesce a esprimere una valutazione soddisfacente da parte del Parlamento. Conseguentemente è stato, così, auspicato l’avvio, al più presto, dell’esame di una legge quadro sulle missioni internazionali da cui possa scaturire un esame attento e un approccio proficuo alla disciplina di questa materia. Le missioni internazionali chiamano in causa temi sensibili come la libertà e la vita umana e questo – conclude Vattuone – richiede un altissimo senso di responsabilità nell’approccio alla loro trattazione’.

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