Molti incidenti e infortuni nascono da questa causa
“Le difficoltà di conciliazione dei tempi di lavoro con quelli della famiglia resta ancora una questione aperta e comprende anche e soprattutto la sicurezza sul lavoro. Le donne subiscono in media meno infortuni sul lavoro rispetto agli uomini ma il vero pericolo per loro è la strada, il tragitto che le porta da casa a lavoro e viceversa, infatti oltre la metà dei casi mortali si verifica in questo modo. Più incidenti in itinere, dovuti alla difficoltà di conciliare il lavoro con le incombenze familiari, a causa della fatica di conciliare ogni giorno lavoro e famiglia”. Lo afferma in una nota la senatrice Pd Camilla Fabbri, presidente della commissione Infortuni sul Lavoro del Senato.
“In Italia la conciliazione è più difficile rispetto ad altri paesi europei – spiega – per la minor presenza sul territorio di servizi di cura per l’infanzia, per la minor possibilità di ricorrere al part-time e ad usare in modo flessibile l’orario di lavoro, ma anche per la minor condivisione maschile dei compiti di cura e delle attività domestiche e familiari. L’Europa evidenzia come non sia possibile migliorare la salute e sicurezza sul lavoro delle donne senza tener conto dei problemi di discriminazione sul lavoro e nella società, per contrastare i quali occorre favorire in ogni Stato membro attività per l’eguaglianza”.
Per questo aggiunge la Fabbri “l’impegno del parlamento deve essere chiaro e deciso. La formazione, insieme alla prevenzione dedicata alla salute e alla sicurezza sul lavoro, degli stessi operatori del settore, restano in punto centrale. Come commissione infortuni sul Lavoro ci impegneremo perché il ddl della senatrice Silvana Amati arrivi presto all’attenzione del Parlamento al fine di dare compiuto riconoscimento al valore sociale ed economico dell’impegno richiesto alle donne per la gestione della famiglia e della casa. Inoltre l’impegno dovrà essere anche per il sostegno a quelle donne che, una volta avuto accesso al lavoro, ne rimangono vittime a seguito di incidenti ed infortuni quasi sempre causati dalla mancata previsione o dal mancato rispetto delle norme sulla sicurezza”.
“In Italia la conciliazione è più difficile rispetto ad altri paesi europei – spiega – per la minor presenza sul territorio di servizi di cura per l’infanzia, per la minor possibilità di ricorrere al part-time e ad usare in modo flessibile l’orario di lavoro, ma anche per la minor condivisione maschile dei compiti di cura e delle attività domestiche e familiari. L’Europa evidenzia come non sia possibile migliorare la salute e sicurezza sul lavoro delle donne senza tener conto dei problemi di discriminazione sul lavoro e nella società, per contrastare i quali occorre favorire in ogni Stato membro attività per l’eguaglianza”.
Per questo aggiunge la Fabbri “l’impegno del parlamento deve essere chiaro e deciso. La formazione, insieme alla prevenzione dedicata alla salute e alla sicurezza sul lavoro, degli stessi operatori del settore, restano in punto centrale. Come commissione infortuni sul Lavoro ci impegneremo perché il ddl della senatrice Silvana Amati arrivi presto all’attenzione del Parlamento al fine di dare compiuto riconoscimento al valore sociale ed economico dell’impegno richiesto alle donne per la gestione della famiglia e della casa. Inoltre l’impegno dovrà essere anche per il sostegno a quelle donne che, una volta avuto accesso al lavoro, ne rimangono vittime a seguito di incidenti ed infortuni quasi sempre causati dalla mancata previsione o dal mancato rispetto delle norme sulla sicurezza”.