“Il voucher è uno strumento importante per contrastare il lavoro nero e, per questo, non è opportuno ipotizzare alcun passo indietro. Quello che appare indispensabile, invece, è un intervento sul meccanismo di attivazione per eliminare le forme di abuso che potrebbero essere nascoste dietro il loro crescente utilizzo (+66%), su cui anche l’Inail ha lanciato l’allarme. In particolare l’Istituto ha reso noto di aver certificato un incremento del 200% degli infortuni per i lavoratori inquadrati con voucher dopo l’estensione dei settori lavorativi di applicabilità. Saggia dunque la decisione del Governo di intervenire attraverso la modifica del decreto attuativo del Jobs Act per introdurre la tracciabilita’, obbligando il datore di lavoro a comunicare per via telematica, preventivamente e con precisione, da quando e per quante ore si avvarrà della prestazione del determinato lavoratore. Si tratta di un tema importante che riguarda, stando al 2015, circa 1 milione e 400 mila lavoratori. Sul tema della sicurezza, però, si deve comunque ricordare che il decreto semplificazione attuativo del Jobs Act ha equiparato il lavoro con voucher, per le tutele di salute e sicurezza presenti nel decreto 81, al lavoro autonomo, quando i lavoratori voucheristi non prestano la loro opera a favore di imprenditori o professionisti, ed escludendo i piccoli lavori domestici a carattere straordinario (a priori non rientranti nelle norme di salute e sicurezza)”. Lo afferma la senatrice Camilla Fabbri, presidente della Commissione d’inchiesta sugli infortuni sul lavoro.
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