‘Il senatore Azzollini vuole sottrarsi al giudizio, inquinare le prove o reiterare il reato? Si o no? Questo si è votato oggi al Senato. Non di renderlo, dunque, esente da processo penale. Si è votato sulla stretta necessità di sottoporlo agli arresti domiciliari: misure cautelari che devono essere adottate in presenza di esigenze cautelari indicate dal codice di procedura penale. La Camera di appartenenza, cioè il Senato, si è pronunciata su questo punto, non sulla presunta colpevolezza o meno del senatore che, rispetto ai fatti contestatigli, risponderà davanti alla autorità giudiziaria come ogni cittadino. Si è dunque scelto di votare rispettando i principi dello Stato di diritto, che riconosce nell’art.68 della Costituzione una serie di garanzie a tutela dell’indipendenza dell’organo parlamentare, dunque nel rispetto del principio della separazione fra poteri. Bene ha fatto il nostro capogruppo Zanda a riconoscere l’autonomia, a ciascun senatore, di poter votare secondo libero convincimento. Chiedo alla vicepresidente del mio partito, Serracchiani, che si è pronunciata soltanto ex post, di avere maggiore rispetto nei nostri confronti, vista la delicata decisione che oggi abbiamo dovuto prendere’. Lo afferma in una nota la senatrice del Pd, Camilla Fabbri.

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