‘Sulla figura del preside si è fatta solo demagogia’
‘La buona scuola contiene misure innovative e complesse che la renderanno realmente autonoma, prevedendo percorsi di studio flessibili e introducendo nuove discipline di studio. Essa migliorerà i livelli di apprendimento degli studenti, incrementando le competenze attraverso percorsi individualizzati di didattica laboratoriale, puntando sul cooperative learning, contrasterà la dispersione scolastica, potenzierà l’attenzione alle disabilità e al sostegno. Insomma, favorirà il successo formativo e metterà uno stop al sommerso delle lezioni private, di cui guarda caso nessuno nelle audizioni ha parlato’. Lo afferma la senatrice del Pd Laura Fasiolo.
‘Per la prima volta vengono investiti tre miliardi all’anno nella scuola e assunti oltre centomila insegnanti, ponendo fine al problema del precariato che ha storie remote nel tempo e che gli altri Governi non hanno saputo risolvere, ma solo complicare e cronicizzare. In questo contesto – spiega – assume un ruolo fondamentale la governance: docenti impegnati a vario titolo affiancano il dirigente scolastico, responsabile in via prioritaria dei risultati che deve rendicontare. Pertanto, le sue aumentate prerogative, che sono state demagogicamente enfatizzate da logiche miopi e demolitorie, comportano la reale possibilità di valorizzazione e corretto impiego delle risorse umane. Declinare il piano dell’offerta formativa e attuare il piano di miglioramento della scuola significa assegnare al dirigente la facoltà di rispondere al contrasto della dispersione, di potenziare le competenze degli studenti, di valorizzare i docenti necessari all’istituzione scolastica sulla base delle competenze emergenti anche dai curricula. La verità – conclude Fasiolo – è che oggi, prima di questa riforma, tutto ciò non si poteva fare: i docenti, gli studenti oggi sono di nuovo al centro dell’attenzione’.

Ne Parlano