La libertà di adesione o meno agli emendamenti fondamentali della minoranza Pd, libertà che verrebbe vanificata dall’emendamento permissivo Marcucci, deve poter essere salvata. Si tagliano gli emendamenti ostruzionistici o inutili, non si tagliano quelli che esprimono la libertà di pensiero e di coscienza ”.

E’ quanto dichiara la senatrice del Pd Laura Fasiolo, che già nel suo intervento nel dibattito sulle unioni civili a Palazzo Madama ha formalizzato la sua contrarietà alla cd stepchild adoption contenuta nel Ddl Cirinnà. 

“Le ragioni in difesa della libertà di coscienza su un tema così importante – prosegue Fasiolo – sono dettate da un principio di evidenza, da una scelta incontrovertibile: il fondamento della laicità non può che essere storicamente e razionalmente rappresentato dalla libertà di coscienza.  Lo stesso principio incarnato da Socrate o Giordano Bruno o ancora la Rosa Bianca, tre esperienze che evoco perché altamente simboliche per l’affermazione della libertà di pensiero. La battaglia che conduco con altri coraggiosi colleghi del PD in Senato, liquidata semplicisticamente con la qualificazione limitativa di “cattodem”, è invece radicalmente democratica. Non è una battaglia relativistica quindi, ma guarda al “cosa”, guarda al fatto, al principio stesso della libertà di coscienza più che al suo “perché”. Questo principio, come la libertà, in quanto tale non può essere oggetto di alcuno scambio e di alcun mercato. Né può essere distorto in un super emendamento che impedisce di votare su punti sostanziali della materia. Non concedere al Parlamento la possibilità di esprimersi in tal senso, su un principio inalienabile e che lo stesso Presidente del Consiglio ha inteso, correttamente, di dover tutelare, né poteva essere altrimenti, sarebbe un vulnus intollerabile per la democrazia”.

 


Ne Parlano