‘Decisivi passi avanti ma ancora tante cose da risolvere come il potenziamento della polizia Europol e delle polizie di confine, potenziamento dei mediatori linguistici negli nelle commissioni territoriali senza i quali risulta difficile il delicatissimo compito di individuare la provenienza dei migranti, potenziamento delle commissioni territoriali nei territori confinarie, un controllo efficace per individuare eventuali soggetti terroristi’. Così la senatrice del PD Laura Fasiolo al termine dell’Audizione del ministro Alfano al Comitato bicamerale Schengen sulla Gestione della migrazione nell’area Schengen, commenta i dati illustrati dal ministro.
‘L’Importante resoconto del ministro Alfano sulle novità e le prospettive dell’Immigrazione – sottolinea la senatrice Fasiolo mette in luce l’inadeguatezza del regolamento Dublino III, come del resto l’Italia aveva già evidenziato da oltre due anni e per due è rimasta inascoltata. La nuova politica europea per l’immigrazione si basa sui tre pilastri: ricollocazione obbligatoria dei migranti; creazione degli Hotspots e rimpatrio. Si apre così a una logica di regole condivise in cui tutti i Paesi si facciano carico della gestione di un esodo enorme con comuni responsabilità. Si afferma così un’ Europa solidale contro ogni forma di egoismo nazionalista’.
‘E’ significativo – aggiunge – come con il DLGS 142 del 2015, che entra in vigore oggi, le procedure comuni come l’asilo diventeranno un meccanismo duraturo e non più emergenziale. Di questa necessità l’Europa se ne sta accorgendo e questo può rappresentare anche una breccia nel muro di Dublino III. Italia e Grecia, ha poi ribadito Alfano, trarranno particolare beneficio dall’ ampliamento dei ricollocamenti che non sarà più limitato ai 24mila previsti ma estesa di ulteriori 50mila’.
‘Trova così conferma – prosegue Fasiolo – la politica del governo italiano per l’introduzione di un diritto d’asilo europeo e di piani di rimpatrio di cui si farà carico finanziariamente l’Ue. Quello che va ancora definito è che cosa si intenda fare per la rotta balcanica che non appare affatto arrestarsi. Per quanto siano tranquillizzanti le dichiarazioni della governatrice Serracchiani dobbiamo comunque predisporci ad affrontare incognite che derivino da scenari in continuo movimento provenienti dalla Slovenia e dalla Croazia. Rimanga per ciò alta l’allerta e pronta un’organizzazione che non ci trovi impreparati’ conclude la senatrice PD.

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