Bisogna costruire ex novo uno stato giuridico che non ricalchi il matrimonio e resta il nodo delle adozioni interne
«Il testo base non corrisponde ancora all`idea che vuole realizzare il governo, riproducendo il modello tedesco»: a parlare è Emma Fattorini, senatrice pd di area cattolica, che già lo scorso anno aveva depositato un ddl sulle unioni civili, firmato da 30 colleghi democratici. Che ora propongono di modificare il testo in discussione al Senato, in alcuni suoi punti cruciali.
Che cosa non funziona?
«Sicuramente bisogna costruire ex novo uno stato giuridico che non ricalchi per assimilazione gli articoli del codice civile riguardanti il matrimonio, altrimenti qualsiasi corte potrebbe impugnare la legge e sostenere che le unioni civili sono dei matrimoni. Come pure è necessario che diritti civili non siano mai alternativi a diritti sociali, e che a ogni diritto corrisponda un dovere. Punti su cui già si è svolto un grande lavoro. Restano invece aperte le questioni riguardanti le adozioni e le coppie eterosessuali».
Lei è contraria alle adozioni interne?
«Ho qualche preoccupazione. Anche nel Pd c`è chi preferirebbe che prima dell`adozione del figlio di uno dei partner, si ricorresse all`istituto dell`affido, lasciando a lui la scelta una volta compiuti i 18 anni, salvo nel caso di morte del genitore naturale. Ma, soprattutto, temo che l`opzione della ‘stepchild adoption’ possa spingere le coppie di uomini a ricorrere alla maternità surrogata. Questo è il vero punto critico di tutta la materia. Ci sono ampi studi che sostengono l`importanza della relazione che si crea tra madre e figlio nel rapporto intrauterino. Per non parlare del ruolo della donna che, in casì così, viene ridotto a mero contenitore».
Quali le obiezioni, invece, sulla parte del testo che riguarda le coppie eterosessuali?
«A mio avviso sarebbe preferibile che questa parte della norma fosse stralciata, diventando legge a sé. Serve una legislazione leggera, che si distingua nettamente dalle unioni civili. E` una questione di responsabilità. Gli etero possono decidere se sposarsi o meno, hanno il divorzio breve, il pieno riconoscimento dei diritti dei figli nati fuori dal matrimonio. I gay, invece, al momento non hanno alcuna scelta. Ed è il gap sui loro diritti che va colmato. Velocemente. Dopo il referendum irlandese, la decisione della Corte suprema Usa e la manifestazione a piazza San Giovanni, si rischia di vedere rinascere posizioni estreme di tipo regressivo su entrambi i fronti. Quanto basta per impantanare il ddl».

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