Domani il Parlamento europeo si riunirà in seduta plenaria per valutare, tra le altre cose, di sottoporre al Refit- la procedura breve di approvazione- la direttiva che ha lo scopo di ampliare i diritti delle lavoratrici madri annullandone molti degli effetti. Facendo appello al Refit il Parlamento di fatto annullerebbe la gran parte delle misure previste ed approvate a larga maggioranza n ella scorsa legislatura dal lo stesso Parlamento. La direttiva tutela le donne che hanno partorito da poco o che si trovano in periodo di allattamento grazie all’ampliamento dell’ indennità di maternità con 20 settimane per le madri e due per i padri coperte al 100% e la non discriminazione delle donne che tornano a lavoro dopo aver partorito. Ritirare la proposta di direttiva avrebbe un impatto negativo sull’effettiva partecipazione delle donne al mercato del lavoro e sulle loro possibilità di carriera contribuendo a mancare l’obiettivo tracciato con ‘ Strategia Europa 2020’ di raggiungere il 75% di uomini e donne occupati entro il 2020 . Sostenere la maternità e la paternità vuol dire appoggiare un modello di crescita sostenibile basato sul rispetto e la valorizzazione delle differenze di genere attivando le energie e le competenze di tutte e tutti, vuol dire rilanciare il valore sociale della maternità e dell’equilibrio tra vita professionale e vita privata . Un valore che riguarda non solo le donne ma tutta la società.

Per questo invito il Parlamento europeo a ribadire il suo sostegno per la tutela dei diritti alla maternità, per la parità di genere e per migliorare le condizioni di lavoro delle donne e a impegnarsi per procedere ad una seconda lettura in Consiglio della direttiva per le lavoratrici madri.


Ne Parlano