QUELLO CHE MI ASPETTO DAL CONGRESSO È UN DIBATTITO SERIO PER RINNOVARE LE RAGIONI E LA CREDIBILITÀ DEL PD, SENZA DEFINIRCI in relazione agli avversari – contro o a favore di Berlusconi, anche dopo la gravità della sentenza – ma rispetto alle esigenze del Paese e alle nostre capacità di interpretare responsabilmente il cambiamento.
Le regole per il Congresso ci sono, sono presenti nel nostro statuto, frutto di un lavoro collettivo che abbiamo svolto nel 2007. Sono state corrette negli anni – ma mai stravolte – fino all`opportuna modifica sollecitata da Bersani in occasione delle ultime primarie. Se proprio si ritengono utili ulteriori «aggiustamenti», si facciano, ma velocemente e con il consenso di tutti. Il Congresso deve consolidare le nostre ragioni fondative e non certo metterle in discussione, come accadrebbe se si stravolgesse il senso delle regole indicate dallo statuto.
Dobbiamo darci il compito, per tutte le fasi del nostro agire, di allargare più possibile la partecipazione. Riconoscendo un ruolo importante agli iscritti, ma condividendo le scelte decisive, come il segretario e la linea politica, con gli elettori, con le persone con cui condividiamo la vita di tutti i giorni. Dobbiamo ricacciare indietro ogni tentazione a chiuderci ed invece aprirci, rendere facile per ogni persona avvicinarsi a noi, scegliere di sostenerci, iscriversi, partecipare alle nostre scelte, votarci.
La responsabilità storica del Pd, quella che dobbiamo andare a dimostrare, sta nell`innovazione, nel cambiamento, nella partecipazione, nell`unire energie, saperi, competenze, far ritornare la voglia di essere parte di una comunità: un partito per governare l`Italia, una forza riformista, coraggiosa e aggregante, aperta alle italiane e agli italiani che vogliono cambiare.
Le regole che ci siamo dati prevedono anche che il segretario sia candidato premier. Mi pare naturale che il segretario lavori al meglio per rendere forte e credibile il Pd: per gestire questa fase difficilissima del governo Letta e, quando sarà il momento, per vincere le elezioni. Scegliamo perciò un leader nel senso più pieno del termine – questo serve oggi – senza temere di scadere in un partito personale. C`è la possibilità, e sta a noi praticarla, di una declinazione democratica della leadership, di una leadership forte ma sempre di servizio agli obiettivi comuni.
Ho usato anch`io molto spazio per parlare di regole. E invece, da subito, il cuore del nostro Congresso dovranno essere i contenuti, i valori, le proposte.
L`uguaglianza in questo momento mi pare un tratto distintivo decisivo. Siamo pieni di segnali di cattiveria sociale, dal razzismo all`omofobia, alla violenza sulle donne. C`è da ricostruire un senso di comunità accogliente, superando stereotipi e resistenze culturali, e scegliere integrazione, coesione, diritti, libertà, valore delle differenze. Scegliere come priorità di azione la libertà e l`autodeterminazione delle donne. Su questo vorrei sentire idee e proposte. E sull`investimento necessario sulla scuola, la ricerca, la cultura, fattori decisivi per ogni cambiamento.
Vorrei poi sentire proposte per i giovani, per rispondere alla crisi di lavoro e di speranze. Come difendiamo il lavoro che c`è e insieme ne creiamo di nuovo? Come restituiamo valore al lavoro di tutti? Io sono convinta, e su questo mi piacerebbe ascoltare coloro che si candideranno, che sia necessario ripensare il nostro modello di sviluppo, con politiche industriali basate sulla sostenibilità, sul rilancio della manifattura, sull`esempio del made in Italy. Un modello di sviluppo sostenibile non solo italiano ma europeo, perché l`Europa è per noi l`unica dimensione possibile, l`unico modo per dare forza, nel contesto della competizione globale, ad un modello di crescita etico, rispettoso dell`ambiente e dei diritti, votato all`innovazione.
La crescita dovrà essere una delle priorità su cui il Congresso dovrà confrontarsi. C`è da guardare al futuro, alla missione che diamo al Paese. Il dibattito sia aperto, critico, propositivo nel modo più libero e democratico possibile, ma nessuno si sottragga mai all`obbligo di lealtà. Nessuno pensi mai di speculare sul governo per attrarre consensi. Letta è il nostro premier, e il nostro impegno, anche attraverso il Congresso, deve essere quello di rafforzare l`azione del governo sui nostri temi, mai di indebolirlo. Di massimizzare l`efficacia e insieme costruire la prospettiva.

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