“Come è mai possibile che a parità di percorso e di costo di iscrizione, nella stessa disciplina e con identica difficoltà, un uomo che vinca una competizione sportiva possa vincere mille euro mentre una donna soltanto quattrocento? È assurdo eppure ancora accade, in Italia, e questa volta è il caso della gara di sci di fondo della Marcia Gran Paradiso, evento sportivo amatoriale frequentato anche da atlete e atleti di alto livello, dove alla prima donna classificata spettano ben seicento euro in meno dei propri colleghi uomini, mentre per il secondo posto femminile sono previsti soltanto trecento euro contro le seicento per la classifica maschile, duecento euro contro le trecento per il terzo posto, cento euro contro duecento per il quarto posto e cinquanta euro contro cento per il quinto posto. Il tutto replicato sia per la marcia skating del 5 febbraio prossimo che per la classic del 7 febbraio. Mi chiedo se per il comitato organizzatore le donne valgano la metà degli uomini, e a questo punto mi chiedo anche che senso abbia organizzare un evento così importante se non è in grado di garantire neanche nel proprio regolamento l’esercizio dei valori fondanti dello sport, che non sono certo il sessismo e la discriminazione ma l’inclusione, la partecipazione, la corretta competizione e il rispetto di chi si allena per anni con grande sacrificio e passione”.
Lo afferma la Vice Presidente del Senato Valeria Fedeli.
“È incredibile – aggiunge – che anche in una manifestazione importante come la Marcia Gran Paradiso lo sport italiano confermi di essere gestito con una cultura profondamente sessista e discriminatoria, fino al punto di prevedere, a parità di percorso e di costi di iscrizione, premi nettamente inferiori per le donne vincitrici: una inaccettabile discriminazione che è contro la nostra Costituzione oltre che contro il buon senso, e che se non rimossa svilisce totalmente la qualità della competizione e l’importanza di questo evento”.