Ero ad un dibattito a Pisa, alla festa provinciale della Cgil, quando mi hanno chiamato per una telefonata urgente, che mi avvisava dell’annuncio delle dimissioni dei ministri del PDL.

Una notizia, i cui esiti andremo a vedere nelle prossime ore, che ha colto tutti di sorpresa, nonostante fosse da giorni nell’aria.

Non credevo che la bieca difesa di interessi personali potesse davvero arrivare al punto di nuocere scientemente al Paese.

Sono convinta, come ho detto negli ultimi mesi e nelle ultime settimane, che questa stagione politica dia in destino a tutti noi che svolgiamo un ruolo di rappresentanza elettiva e istituzionale il dovere della responsabilità.

Le elezioni di febbraio sono state l’ultimo avviso di una crisi di sistema arrivata al punto che nulla oggi vale di più della responsabilità pragmatica di fare le cose che servono all’Italia, sapendo unire stabilità e speranza, risultati e prospettive.

Servono misure per rispondere alle urgenze sociali, economiche e del lavoro, e servono le riforme, quelle costituzionali, quella elettorale, quella della giustizia.

Misure e riforme che il governo Letta e il Parlamento hanno in questi mesi avviato.

La fatica delle larghe intese, nate proprio dallo spirito di responsabilità, sotto la guida morale del Presidente Napolitano, non può ora essere ora gettata al vento per difendere le assurge pretese di un condannato, seppur a capo di un importante partito.

Nessuno può essere al di sopra della legge, come nessuno può essere messo prima del Paese
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E nessuno può prendere in giro gli italiani, inventando scuse, come l’aumento dell’IVA. E senza governo chi agisce per il paese?

Non possiamo darla vinta a chi gioca allo sfascio, non possiamo rinunciare.

Sono convinta che ci siano ancora i margini per continuare la strada avviata, per continuare a fare gli interessi dell’Italia. Faccio appello alla responsabilità di tutti, ed in particolare di chi nei PDL ha ancora a cuore più l’Italia che i destini personali, di chiunque di noi si tratti.

Berlusconi per provare a salvarsi gioca contro il Paese ed esce dal governo. Lasciamolo fuori, a curare i suoi interessi, e andiamo avanti, per il bene dell’Italia.


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