Parte da una constatazione la vicepresidente del Senato, Valeria Fedeli, iniziando questa intervista sul tema
caldo del giorno: il Ddl Cirinnà su cui oggi pomeriggio l`Aula inizia il voto. Secondo il rapporto Istat del 2014, le famiglie tradizionali, composte da una coppia etero sposata e con figli, sono solo un terzo del totale: 5 milioni di coppie sono senza figli, il 37%, e nel 23% delle famiglie italiane con figli c`è un solo genitore». Insomma, chi pensa che si debba fermare questa legge perché andrebbe a intaccare il modello
di famiglia tradizionale, non ha forse chiaro che quel modello non esiste più da tempo».
La società cambia, il modello della famiglia muta, si allarga, ma il dibattito parlamentare sembra fermo a vent`anni fa. E ormai si parla solo della stepchild adoption. Lei continua ad essere ottimista?
«Oggi la famiglia è il luogo di relazioni di reciproco amore e sostegno, non un paradigma fisso e come tale va riconosciuta, anche per le coppie omosessuali. Oggi devono veder riconosciuta legalmente questaunione per aggiungere ai diritti e ai doveri che reciprocamente già assolvono, una serie di tutele giuridiche, economiche e assistenziali che gli sarebbero altrimenti negate».
Ma il nodo è la stepchild che vede contrari anche molti senatori dem.
«Molte delle cose che sentiamo in questi giorni sulla stepchild adoption non sono improntate al principio
di verità. Ci vedo, piuttosto, molta strumentalizzazione. C`è chi sostiene che l`approvazione di una legge con la stepchild adoption sarebbe il lasciapassare per le adozioni di bambini ottenuti con la maternità surrogata. È una falsità: il ricorso alla gestazione per altre/i riguarda le coppie omosessuali in percentuali irrilevanti, senza dimenticare che questo tema non riguarda le coppie omosessuali femminili, e che la grandissima parte sono coppie eterosessuali che non riescono ad avere figli. Non si capisce per
quale motivo dovremmo sovrapporre le due questioni e utilizzare strumentalmente la difesa del corpo del-
le donne, della loro libertà e integrità, per vietare l`adozione coparentale alle coppie omosessuali, qui ed ora».
Crede che con lamozione presentata da Anna Finocchiaro si possano accorciare le distanze con chi oggi, nel Pd, non voterebbe la legge?
«La mozione, che abbiamo firmato anche Zanda ed io tra gli altri, è un segnale preciso, tiene conto di
un dibattito che si è aperto dentro il nostro partito rispetto alla maternità surrogata e impegna il Parlamento a confrontarsi su questo. Credo davvero possa ridurre le distanze».
Ma la discussione fino ad ora è andata in un`altra direzione, ognuno è rimasto sulle sue posizioni.
«Qui dobbiamo chiarire un punto: nel Ddl Cirinnà stiamo parlando di diritti dei bambini, della possibilità di prenderli a scuola, di lasciare loro l`eredità, di poterli assistere, di avere insomma tutele legali a supporto di un legame affettivo e di responsabilità che già esistono. Si vogliono dare responsabilità
in più al convivente e diritti in più ai bambini, ovviamente dopo la valutazione di un giudice sulla base dell`Idoneità affettiva, la capacità educativa, la situazione personale e economica, la salute e l`ambiente familiare di chi chiede l`adozione».
Torniamo al tema della maternità surrogata, la Gpa. Anche in Francia c`è una grande mobilitazione su
questo. Lei che ne pensa ?
«Se quello che ci sta a cuore, davvero, è la tutela delle donne, la loro libertà e autodeterminazione e quindi, giustamente, vietarne, contrastarne, lo sfruttamento e la mercificazione del corpo, quello di cui abbiamo bisogno è certo una regolamentazione internazionale del ricorso alla Gpa ma, insieme, serve celermente una revisione generale delle norme sulle adozioni nel nostro Paese, per renderle più accessibili per le famiglie che non possono avere figli ma hanno voglia di crescere un bambino e che saprebbero
senz`altro offrirgli una qualità di relazione ed un affetto paragonabile a quello che nutrirebbero dei genitori naturali, sena ricorrere alla gegtazione per altri. Per il nostro tema è dare a ogni bambino una famiglia, non o, ogni famiglia un bambino».
Secondo lei il M5s manterrà l`impegno a votare la legge?
«Trenta senatori su trentacinque si sono espressi in modo chiaro. Non mi sembra sia cambiato molto. Io sono
fiduciosa.».