‘La decisione, presa dall’Agenzia nazionale per i beni confiscati alla criminalità organizzata, di mettere all’asta l’azienda agricola di Suvignano è, a mio parere, un errore. Reputo, invece, necessario proseguire nel percorso di trasformazione delle aziende sottratte alle mafie in risorse in grado di sostenere il Paese in un momento di grande difficoltà ad esempio associando l’aspetto produttivo con quello dell’inclusione sociale attraverso l’inserimento lavorativo di soggetti appartenenti alle fasce deboli della popolazione e, quindi, dei lavoratori con bassa capacità contrattuale da formare o facendone luoghi per il rilancio e la salvaguardia degli ‘antichi mestieri’. Per Suvignano in particolare, la Regione Toscana aveva proposto di prendere in affitto l’azienda attraverso una collaborazione del partenariato economico e sociale territoriale con un utilizzo incentrato sulla filiera corta e su energie rinnovabili, oltre all’istituzione di una scuola di legalità e di un centro di raccolta per ragazzi disagiati e donne maltrattate. A questo scopo spero saranno tante le persone che decideranno di partecipare alla manifestazione che si terrà nella mattinata di domenica 8 a Monteroni d’Arbia (Siena) voluta da Pd, Giovani Democratici, Libera, Legambiente e Arci. Restituire alla società beni confiscati come la tenuta di Suvignano è, infatti, il messaggio più forte contro tutte le mafie’.

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