“È un grave errore che il Consiglio Nazionale del Parlamento Svizzero abbia bocciato, con 97 voti contrari da parte dei conservatori, contro 90 favorevoli e 5 astenuti, l’iniziativa parlamentare che proponeva il congedo di paternità di due settimane, si trattava di una proposta molto avanzata, in linea con le migliori politiche europee, per promuovere la cultura della condivisione delle responsabilità familiari, una misura che da un lato asseconda il desiderio dei padri di seguire da vicino i primi giorni di crescita dei propri figli e dall’altro permette alle donne di non essere penalizzate nel mercato del lavoro; per questo trovo condivisibili le iniziative popolari e delle organizzazioni in rappresentanza del mondo del lavoro che criticano questa decisione e intendono costruire nuove proposte nel solco di questa prospettiva”.
Lo dichiara la Vice Presidente del Senato Valeria Fedeli, che aggiunge:
“Bocciare questa misura, come hanno scelto di fare i conservatori, riconoscendone le nobili intenzioni ma al contempo ritenendola onerosa, è una grave miopia politica almeno sotto due aspetti: primo, perché nel medio e lungo periodo sono molto più costosi, per tutta la collettività, i divari occupazionali e salariali tra donne e uomini che non il congedo di paternità, secondo, perché riproduce una cultura della maternità come costo da attribuire alle donne anziché come risorsa e come valore positivo che riguarda tutti. Per questo auspico che anche in Italia si possa al più presto dare un nuovo impulso all’iter del ddl per il sostegno della condivisione delle responsabilità genitoriali, che propone il congedo obbligatorio di paternità di quindici giorni: sarebbe un’azione coerente con tutti gli sforzi compiuti in questa legislatura per consolidare le politiche di conciliazione e di condivisione, rafforzando un percorso politico e culturale veramente orientato alla non discriminazione delle donne e al sostegno della genitorialità”.