“Cosa ne pensano i candidati alla segreteria nazionale delle notizie che circolano in queste ore sul congresso regionale piemontese?” lo domanda la senatrice Pd Valeria Fedeli già promotrice della proposta di riconoscere la vittoria al candidato che, alle prossime primarie nazionali, prende più voti ai gazebo anche se non raggiunge il 51%. “Penso sia utile che chi si candida a guidare il Partito Democratico chiarisca agli iscritti e agli elettori che valore dà al loro voto. Sembra infatti che in Piemonte chi è arrivato secondo e terza, rispettivamente con 4.666 e 2.920 preferenze, abbia proposto al primo, che ha preso 5.387 voti, un accordo cosiddetto “unitario”. L’accordo prevede che chi ha preso meno voti farà il segretario e la vicesegretaria e che chi ne ha presi di più diventi presidente del Pd Piemonte. Alla faccia della partecipazione e della volontà espressa dagli elettori. E’ questo il modello di partito che i candidati alla segreteria nazionale hanno in mente? – conclude Fedeli – Avvertono o no il rischio che questo tipo di trattative a tavolino rendano vane le primarie e provochino la balcanizzazione della nostra comunità?”.


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