“Mentre in Ucraina gli attacchi russi continuano senza sosta e senza tregua nemmeno per i civili in fuga dalle città, sempre più drammatica diventa la condizione delle donne e dei soggetti più fragili: anziani e bambini. Come in ogni conflitto, sono soprattutto loro a essere inevitabilmente più esposti a violenze e atrocità fisiche, psichiche, morali. Questo 8 marzo non può quindi non imporci il dovere della mobilitazione al fianco e a sostegno delle donne ucraine vittime dei più disparati crimini di guerra”. Lo scrive la senatrice Pd, Valeria Fedeli, in un articolo pubblicato oggi sull’edizione on line di ‘Domani’ alla vigilia della Festa della donna citando la situazione di donne in fuga dal loro Paese o che stanno decidendo di partecipare volontariamente alla resistenza.  “Donne che fino a pochi giorni fa erano politiche, manager, insegnanti, dottoresse, impiegate – scrive la senatrice dem – e che oggi stanno imparando ad imbracciare un fucile e a sparare (…) Una scelta di coraggio, dignità e forza estreme pari a quella necessaria a portare in salvo anziani e bambini lungo rotte pericolose e senza sapere quale sarà l’approdo, che accoglienza troveranno, a quale tavola potranno mangiare, in quale letto faranno dormire i loro piccoli. E che dire delle donne che, sfidando pestaggi, arresti, vendette, stanno manifestando contro Putin e contro la guerra nelle piazze russe? Assenti ai tavoli dove si decide la guerra, le donne sono però presenti ovunque la si subisce. E contrappongono amore, protezione, coraggio, speranza laddove c’è odio, violenza, prepotenza e morte”. “L’Europa, la comunità internazionale, il mondo libero devono fin da subito rimettere le donne al centro di ogni tavolo di discussione, confronto e iniziativa perché se sono le donne le vittime più esposte in ogni conflitto, è anche vero che è dal coraggio, dalla forza, dall’intelligenza delle donne che dalle macerie sarà possibile ricostruire un futuro di pace”, conclude.


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