‘L’intervista di oggi della Presidente della Camera Laura Boldrini ha aperto una discussione pubblica sulla violenza fisica e psicologica nei confronti delle donne, la stessa che si consuma tutti i giorni tra le mura domestiche, per le strade, nei luoghi di lavoro. Quella che l’inviata Onu Rashida Manjoo, ha chiamato una vera e propria emergenza nazionale. Le associazioni e i movimenti delle donne hanno agito da sempre, spesso in solitudine e senza le risorse necessarie. Da tempo nel silenzio risuona la loro voce e la denuncia della complicità di chi fa scivolare il tema sulle pagine di cronaca nera locale. I femminicidi ci vengono raccontati come momenti di follia, raptus spesso giustificati dal troppo amore. Per la prima volta questa discussione viene riportata su un piano istituzionale dalla Presidente della Camera: e ciò è in sé un atto importante e coraggioso di cui la ringraziamo’. Lo scrivono Valeria Fedeli (Pd), vicepresidente del Senato e Titti Di Salvo, vicepresidente vicaria del gruppo di Sel alla Camera, su ‘La 27a ora’ del Corriere.it.

‘La violenza sul corpo delle donne – proseguono Fedeli e Di Salvo – è un fatto politico, riguarda la cultura delle relazioni fra uomini e donne, riguarda cioè il fondamento dell’affettività e della democrazia. La violenza sulle donne è un problema degli uomini.
Ha tanti luoghi, avviene dentro e fuori dalle mura di casa, sotto forma di ricatto sessuale nei luoghi di lavoro, di insulti sessisti sul web, ma dovunque è presente è perpetrata per mano degli uomini. Per tutto questo è arrivato il momento che siano gli uomini a prendersi la responsabilità di affrontarla e di farsene carico. Insieme alle donne. Insieme alle forze politiche e alle istituzioni. Il primo passo – concludono Fedeli e Di Salvo – è la ratifica da parte del Parlamento della Convenzione di Istanbul’.