Adesso il premier Enrico Letta dovrà essere risolutivo. Non dico che debba spiegare al ministro dell`Interno Angelino Alfano come bisogna comportarsi in pubblico, perché credo che lo sappia da solo. Ma i ministri non possono prestarsi a manifestazioni dai toni eversivi come quella di sabato a Brescia’. Ecco tutto l`imbarazzo democratico nelle parole di Valeria Fedeli, vicepresidente del Senato, una vita nella Cgil prima di continuare l`impegno nel Pd. Lei è stata soprattutto una delle ideatrici di ‘Se non ora quando’, l`ondata femminista che nel 2011 ‘animò le piazze contro il degrado del bunga bunga’.
Il ‘tritacarne infernale della giustizia’, è l`ennesimo grido di Silvio Berlusconi contro la magistratura. Una persona come lei come può digerire oltre un governo con questo Pdl?
Vivo un sentimento di profondo disagio. Posso spiegarlo solo raccontando il momento del voto di fiducia al governo Letta. Deve sapere che io sto esattamente nel banco opposto a quello di Silvio Berlusconi, nel senso che se dal mio scranno rivolgo lo sguardo precisamente davanti a me, vedo l`ex premier. Ho deciso di chiudere gli occhi al momento del voto. Mi sono passate in rassegna le immagini di quella meravigliosa giornata, 1`11 febbraio 2011, con quella splendida piazza del Popolo di ‘Se non ora quando’, movimento che si opponeva al degrado morale e alla concezione della donna in cui Berlusconi aveva costretto il Paese. Non mi sarei mai aspettata di dover sostenere un governo fatto insieme al partito di quell`uomo.
E poi, però, ha votato la fiducia al governo.
Nella convinzione che stavo votando per il vice segretario del mio partito. Che lui ci tutelerà, che Enrico Letta sarà il garante degli atti di questo esecutivo, nonostante i comportamenti di alcuni suoi ministri. Spero anzi che il ritiro in abbazia possa servire anche a questo. Ci sono delle priorità molto serie in materia economica, era necessario un governo che le affrontasse. Non è il governo che avrei voluto, ma al Senato ho potuto verificare in prima persona che il Movimento Cinque Stelle non avesse nessuna intenzione di partecipare e condividere un progetto di vero cambiamento.
Compagne e compagni dei tempi della Cgil e di ‘Se non ora quando’ che le hanno espresso malumori per il suo ‘sì’ alla fiducia ci sono stati?
Direttamente no, ma qualche espressione di disagio mi è arrivata comunque alle orecchie. Lei ha già avuto modo di lavorare con Guglielmo Epifani alla Cgil. Pensa sia una buona soluzione per il Pd? Serviva qualcuno con poca storia nel gruppo dirigente del partito. Epifani farà bene in quest`emergenza.
Il ‘tritacarne infernale della giustizia’, è l`ennesimo grido di Silvio Berlusconi contro la magistratura. Una persona come lei come può digerire oltre un governo con questo Pdl?
Vivo un sentimento di profondo disagio. Posso spiegarlo solo raccontando il momento del voto di fiducia al governo Letta. Deve sapere che io sto esattamente nel banco opposto a quello di Silvio Berlusconi, nel senso che se dal mio scranno rivolgo lo sguardo precisamente davanti a me, vedo l`ex premier. Ho deciso di chiudere gli occhi al momento del voto. Mi sono passate in rassegna le immagini di quella meravigliosa giornata, 1`11 febbraio 2011, con quella splendida piazza del Popolo di ‘Se non ora quando’, movimento che si opponeva al degrado morale e alla concezione della donna in cui Berlusconi aveva costretto il Paese. Non mi sarei mai aspettata di dover sostenere un governo fatto insieme al partito di quell`uomo.
E poi, però, ha votato la fiducia al governo.
Nella convinzione che stavo votando per il vice segretario del mio partito. Che lui ci tutelerà, che Enrico Letta sarà il garante degli atti di questo esecutivo, nonostante i comportamenti di alcuni suoi ministri. Spero anzi che il ritiro in abbazia possa servire anche a questo. Ci sono delle priorità molto serie in materia economica, era necessario un governo che le affrontasse. Non è il governo che avrei voluto, ma al Senato ho potuto verificare in prima persona che il Movimento Cinque Stelle non avesse nessuna intenzione di partecipare e condividere un progetto di vero cambiamento.
Compagne e compagni dei tempi della Cgil e di ‘Se non ora quando’ che le hanno espresso malumori per il suo ‘sì’ alla fiducia ci sono stati?
Direttamente no, ma qualche espressione di disagio mi è arrivata comunque alle orecchie. Lei ha già avuto modo di lavorare con Guglielmo Epifani alla Cgil. Pensa sia una buona soluzione per il Pd? Serviva qualcuno con poca storia nel gruppo dirigente del partito. Epifani farà bene in quest`emergenza.